Sono per la precisione 24, i milioni di dollari, pagati dal 2017, per un diamante rosa naturale di 11 carati e comprato da Elliot Eliantte, il famoso gioielliere di New York. E ora quella pietra è impiantata a mo’ di piercing sulla fronte sanguinante di Lil Uzi Vert, il rapper classe 94 di Filadelfia, che sfoggia il suo nuovo acquisto in un video Instagram, ai suoi 13 milioni di followers. First reaction? Shock, indignazione e tanti meme. Tralasciamo quelli che lo ritraggono in una battaglia contro Thanos che vuole rubargli la gemma della mente e soffermiamoci sullo sdegno collettivo. Qual è il problema? In primis la spesa a sette zeri: ok che in America se fai i soldi sei un figo, ma la miseria - e un certo qual risentimento - stanno cominciando a essere abbastanza popolari anche da quelle parti. E poi il gesto in sé: affascinante (forse) ma pericoloso e causa di una sorta di crisi di rigetto con tanto di ferite e irritazioni. Non proprio il migliore degli esempi da proporre ai suoi fan più giovani, senza togliere il fatto che il diamante è a contatto ravvicinato con i nervi ottici e potrebbe addirittura causargli la perdita della vista. È questo il prezzo da pagare per un po’ di hype?
Ma quanto importa realmente a Symere Woods, in arte Lil Uzi Vert, dell’opinione publica? A un primo sguardo potremmo dire “tantissimo”, in fin dei conti è uno dei king della trap americana che gira ingioiellato e firmato dalla testa ai piedi, lui e il suo entourage hanno solo inventato l’ennesima trovata pubblicitaria per far parlare un po’ del suo personaggio. Ma la realtà è che ci troviamo di fronte a uno dei più chiari esempi di punk del ventunesimo secolo, una star esibizionista con una buona dose di autolesionismo non diagnosticato, che non ha paura di sporcarsi la reputazione con le accuse del pubblico. Come quella di satanismo, mai smentita, ma - anzi - resa ancor più credibile da una serie di immagini occulte da lui stesso pubblicate sui propri canali social. E poi c’è l’arresto del 2016 ad Atlanta, mentre Uzi era a cavallo di un quad senza targa né luci né casco e sprovvisto di patente, e con il quale ha cercato di scappare dalla polizia percorrendo una one way street totalmente in the wrong way. Una bravata che gli è costata 6.500 dollari e una nottata in prigione, ma che ha fatto parlare di lui per un bel po’, mettendo in luce anche le sue doti da stuntman (clandestino). Sì, perché il freestyle gli riesce bene anche sulla strada, oltre che nel rap, e le sue amate moto acrobatiche sono anche le protagoniste di alcuni suoi video, come Money Longer e Bad and Boujee.
Lil Uzi Vert sembrerebbe voler proseguire ciò che ha iniziato Meek Mill, il rapper di Filadelfia appassionato di moto e impennate, anche lui arrestato mentre era alla guida spericolata di una moto da cross, nel 2018. L’abilità di Mill sulle due ruote è documentata da “Bike Life”, un video del 2012 in cui il rapper semina il panico per le strade di Filadelfia e su cui è stato fatto anche un videogame. Uzi, invece, l’ha condivisa con i suoi fan attraverso un video pubblicato su Instagram, in cui è possibile vederlo mentre, insieme a un amico in sella a una Kawasaki KX100, si esibisce in una serie di evoluzioni a bordo di un quad, rigorosamente senza casco. Una passione per i motori che, ovviamente, si estende anche alle quattro ruote. D’altra parte, se ti fai mettere un diamante da 24 milioni di dollari in fronte, vuoi non avere una collezione di automobili di lusso che comprende Bugatti, Lamborghini, Bentley, Audi e Rolls Royce? Niente male per un ragazzo che a 17 anni è stato cacciato di casa dopo essere stato licenziato dal lavoro. Ma l’odierno Johnny Rotten non indossa abiti a brandelli, ha undici carati sulla faccia, e il tempo libero lo passa tra quad e moto acrobatiche con la gang, disturbando la quiete pubblica, sempre senza casco. Una brutta abitudine che, di certo, non è destinata a cambiare. Anche perché, provate voi a mettervene uno, con un diamante grosso come una noce, piantato sulla fronte.