Un’altra shitstorm del web è servita. Questa volta al centro del caos c’è il nuovo video musicale di Sam Smith “I Am Not Here To Make Friends”. Un singolo, e specialmente un girato, che ha scatenato l’ira dei social. L’ispirazione della canzone arriva dai diversi incontri amorosi che l’artista ha avuto nella sua storia, i quali finiscono sempre in quella gray area chiamata friendzone. Be’ Smith non ci sta e decide di scrivere una canzone urlando al mondo, e forse al suo futuro partner, che non è qui per fare amicizia.
In scena il desiderio d’amare libero d’ogni imposizione e Sam, che usa il pronome they/them dal 2019, chiede aiuto alla moda per esprimere al meglio i propri sentimenti. E così indossa corsetti e guepiere, pomposi dress fucsia del designer Tomo Koizumie, diamond chain trousers di Grete Henriette, completi paillettati d’oro firmati Maison Valentino e mise di piume by Christian Cowan. Tutto estremamente opulento, sensuale e sessuale. Un inno alla body positivity e alla fat acceptance che però sui commenti social svanisce.
Twitter on fire
Le critiche non sono tardate ad arrivare e vanno dalla pornografia al feticismo, dalla normalizzazione della dissolutezza alla scelta di indossare abiti da donna su un corpo maschile e non magro. Scandalo. L’Inghilterra prede così il forcone e si preoccupa per i bambini che potrebbero vedere questo video. La richiesta di censura è dietro l’angolo e ricorda molto il caso italiano del giovane cantante Rosa Chemical, in gara a Sanremo, su cui la deputata di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante ha chiesto un "ripensamento" per la "rivoluzione fluida" di cui è portatore e per il testo della canzone con riferimenti al "sesso, amore poligamo e porno". Insomma sembra proprio che la musica sia sotto attacco.
La storia si ripete
A creare contenuti controversi, con chiari riferimenti al sesso, sono anche rapper donne come Cardi B, Meghan Thee Stallion o Nicki Minaj che da tempo fanno insorgere l’ira di non poche persone mentre altre invece apprezzano silenziosamente nelle camere buie di casa. Senza parlare del caos scatenato da Miley Cyrus quando leccava un martello o cavalcava una gigantesca palla da demolizione nel video di “Wrecking Ball”. Ed è forse inutile dire che prima di loro c’erano artisti come Madonna, Prince o George Michael che da anni sdoganano determinati stereotipi di genere o parlano liberamente di sesso. Non possiamo poi non citare, in ultimo, il tanto amato Harry Styles che ama giocare con i propri look spesso rubati dal guardaroba femminile e spesso firmati Gucci.
Ognuno di loro, in periodi storici diversi, ha subito shitstorm perché si proponeva in modo differente rispetto al canone prestabilito: la donna che è consapevole del proprio corpo e che domina un corpo maschile; una figura femminile che allude ad atti sessuali; un uomo etero che ama indossare gonne, collane di perle e pizzo. Sam Smith però non è nulla di tutto questo, ma è forse qualcosa che sullo schermo ancora non si era visto.
Sam Smith è queer (ma non magro)
Il problema qui, come si legge anche sul The Guardian, è che “Sam Smith ha commesso il reato di essere a) queer b) non magro”. E il problema sembra essere proprio questo: un’artista queer che ama il suo corpo e che allude al sesso. Nella società contemporanea in cui viviamo, dobbiamo accettare il fatto che la sessualità non è più solo per le persone eterosessuali o muscolose, e che la moda, la queerness e l’androginia è anche per coloro che non sono esili. Body positivity ci sei?
La lotta a cui stiamo assistendo oggi è quella contro l’autenticità con la paura di una sovversione dei ruoli eteronormativi a cui siamo abituati. C’è la fobia che quella tanta agognata “normalità” venga spazzata via da un nuovo mondo dove chi è queer non ha più paura di celebrare il proprio corpo.
Per di più, la sessualità è sempre stata presente nei media mondiali, ma prima veniva raccontata tramite gli occhi degli uomini, e quindi sembrava andare apparentemente bene, anche se poi sono nate artiste come Madonna. Oggi, esistono infinite sfaccettature di sessualità, quella che canta Sam Smith e quella che canta Rosa Chemical, che non prederanno il posto di quella eterosessuale e “normale” - e nemmeno vogliono farlo - queste sono semplicemente una narrazione diversa, una storia differente che ha tutto il diritto di essere raccontata e che non dovrebbe creare nessun problema oppure scandalo. Sam Smith mostra semplicemente che il sesso è per tutti e non bisogna essere ossessionati dal proprio corpo o dalla necessità di identificarsi in un gender.