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Auto a 300 km/h, arresti per droga,
elicotteri da guerra. Chi è lo youtuber
italiano arrestato in Marocco

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

23 agosto 2021

Auto a 300 km/h, arresti per droga, elicotteri da guerra. Chi è lo youtuber italiano arrestato in Marocco
Se Loris Sabatucci come nome e cognome non vi dicono niente, provate a leggere la sua storia (e la fedina penale) e resterete a bocca aperta. Su Youtube sfreccia sulle strade italiane ed estere a velocità folli su auto di lusso, mentre le forze dell’ordine lo hanno beccato in operazioni importanti contro il traffico di droga e sigarette sempre a bordo del suo elicottero da guerra dell’ex Jugoslavia. Lui smentisce (quasi) tutto e torna a pubblicare i suoi video estremi dove si candida a essere il Dan Bilzerian italiano

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Si è già scelto anche l’epitaffio: “Sulla tomba scriveranno: ho fatto tutto”. Il profilo di Loris Sabatucci, 46 anni, piacentino d’origine e milanese d’adozione, è di quelli ancora poco noti al grande pubblico ma che, una volta approfondito, è in grado di lasciare a bocca aperta. Definito “youtuber”, in realtà ha soltanto poco più di 3mila persone che lo seguono sul canale. Eppure, le sue scorribande hanno spesso riempito le pagine di cronaca. L’ultima, l’arresto in Marocco agli inizi di agosto con l’accusa di essere entrato nel Paese in elicottero con un volo non autorizzato, quindi clandestinamente. Le ragioni dello sconfinamento? Non chiarite. Il mistero è diventato ancor più fitto quando le autorità di Tangeri si sono accorte che il mezzo sul quale aveva viaggiato era successivamente sparito nel nulla.

Sabatucci non è nuovo a finire nei guai, non soltanto per le multe di cui certo avrà una sterminata collezione visto che sfreccia (e si riprende in video) tirando ogni volta un bolide diverso anche oltre ai 300 km/h. Nel 2017, per esempio, venne scoperto dalla Guardia di Finanza mentre scortava un carico di 12 tonnellate di sigarette di contrabbando e, dai successivi accertamenti, fu individuata la fabbrica clandestina con il sequestro di 35 tonnellate di tabacchi. Nel 2018, invece, mentre doveva essere ai domiciliari, fu “pizzicato” dal Gico di Cagliari, coordinanto dalla Dda, perché considerato uno degli organizzatori di un ingente traffico di stupefacenti verso la Sardegna. In quel caso, avrebbe messo a disposizione anche un elicottero per il trasporto. Il sequestro, stavolta, fece registrare 11 chili di cocaina, quattro auto di lusso, conti correnti per mezzo milione di euro e dello stesso elicottero, un modello disarmato ma riconducibile a quelli utilizzati durante la guerra in Jugoslavia. Con questo mezzo, in uno dei tanti video da “sborone” – come vengono definiti in Emilia i gradassi -, Sabatucci atterra proprio con quell’elicottero nel parcheggio di un McDonald’s per acquistare hamburger e patatine.

Dopo l’arresto in Marocco, il Corriere della sera ne ha tracciato un profilo ancor più dettagliato dal quale è emersa l’origine dei suoi problemi giudiziari. In passato, a Piacenza il 46enne aveva creato una società di intermediazioni immobiliari, ma due assegni scoperti l’avevano fatto finire nella “classe statistica di rischio” da parte della banca al livello 7 su 7. Si trattava soltanto di 9mila euro – rispetto naturalmente al suo stile di vita e agli accertamenti patrimoniali -, ma evidentemente Sabatucci vive al limite ogni situazione, non soltanto sui velocissimi mezzi che ama condurre. Un limite che spesso e volentieri scivola nell’illegalità o nell’irresponsabilità. Come quando supera i 300 km/h in autostrada alla Fast and Furious o mentre pilota un elicottero senza, a quanto pare, aver mai conseguito corsi di addestramento o licenze specifiche.

Il personaggio è curioso e di certo non si nasconde. Il 14 agosto, probabilmente accortosi dalla popolarità ottenuta per l’affaire marocchino, risponde alla sua maniera: con un video su Youtube. Nessuno finora ne ha riportato il contenuto e allora ci pensiamo noi. Sabatucci appare in un resort nei pressi di una spiaggia di Tangeri, a smentire di essere dietro le sbarre o, come aveva scritto qualcuno, rifugiato nell’ambasciata italiana, e cerca di ridimensionare le sue responsabilità: “Sono tranquillo, libero, stanno facendo di tutto per crearmi problemi pur sapendo che può essere delicata la situazione. È tutto basato su cose non vere”. E chiarisce anche la sua posizione nei precedenti processi per traffico di sigarette e droga: «Sono stato accusato su un procedimento basato su indizi, ad oggi non sono mai stato sentito da nessun giudice, non sono mai stato trovato in possesso di nessun quantitativo di droga, nemmeno minimo”. Così, se la prende con la stampa: “Inventate fatti non veri”, ma ammette implicitamente che l’attività (lecita o non lecita) con le sigarette gli permette di non pensare più a doversi trovare un lavoro: “Mi hanno sequestrato l’elicottero dopo avermi trovato le fabbriche di sigarette grazie alle quali non dovrò mai cercare lavoro, non devo fare più un ca**o, però dovete stare attenti a quello scrivete perché potete fare veramente del male, invece della verità pensate solo ai click”. Ma la serietà dura poco, perché sempre in giornata replica con un altro video in cui è a bordo di un aereo da turismo (guidato da lui), dove lancia la provocazione: “Ciao mondo, lo sto portando in Afghanistan, lo nascondo là… mamma mia che fantasia”. È così che Loris Sabatucci, con la sua irriverenza, sbatte ancora una volta in faccia ai follower la bella vita che conduce e si candida a diventare il Dan Bilzerian italiano.

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