Difficile capire per quanto tempo ancora un drink al tavolo resterà un miraggio. Ancora peggio se in due o più. La famigerata Fase 2 sembra non promettere molto circa possibili uscite. Non resta, quindi, che provare ad attrezzarsi per dare un senso alcolico, alle nostre serate casalinghe.
Magari approfittando della “reclusione forzata” per armarsi di shaker e cominciare a diventare barista di sé stessi.
Chiaro, una cosa è certa, proprio come in cucina l’improvvisazione in fatto di alcolici e bilanciamento di sapori non produce mai gli effetti sperati.
Bisogna studiare, quindi, o, come abbiamo scelto di fare noi, affidarsi per qualche dritta a chi ne sa certamente di più.
Tre cocktail – Cacao Boulevard, Locked Bubbles e il sempreverde Daiquiri – da fare a casa senza rischiare figuracce.
È questa la richiesta che abbiamo fatto ad Angelo Sparvoli, il goldenboy del bartendig italiano. Da qualche tempo lavora al Kwant, sulla Regent Street dalle parti di Piccadilly, a Londra, dopo tre anni dietro al bancone del famosissimo American Bar del Savoy.
“Tre preparazioni da ripetere a casa e alla portata di tutti? Certo, eccole” – e giù, con incredibile disponibilità, a snocciolare nomi, ingredienti e caratteristiche. Impossibile appuntarsi tutto.
CACAO BOULEVARD
3 cl Campari - 2.5 cl Vermouth dolce infuso al cacao* - 3 cl Bourbon whiskey.
Versare gli ingredienti in un bicchiere di vetro capiente, riempire con del ghiaccio di buona qualità, e mescolare per almeno 15 secondi.
Riempire un “rock glass” precedentemente raffreddato con ghiaccio fresco e versare il drink al suo interno. Guarnire spremendo in superficie gli oli essenziali di una buccia d’arancia ed inserirla nel bicchiere.
*Vermouth dolce infuso al cacao: 100 ml Vermouth dolce, 20 gr Fave di cacao (reperibili in commercio, in alternativa utilizzare del cioccolato extra fondente sminuzzato). Unire il cacao al vermouth e lasciare in infusione a temperatura ambiente per 30 minuti, mescolando un paio di volte. Filtrare ed utilizzare per la preparazione del drink.
LOCKED BUBBLES
1.5 cl Sciroppo di zenzero*, 2 cl Vodka, 3 cl Aperol Top Prosecco Brut
Versare gli ingredienti, escluso il prosecco, in un bicchiere di vetro capiente, riempire con ghiaccio e mescolare per circa 15 secondi. Versare due dita di prosecco in un calice da vino precedentemente raffreddato, riempire con ghiaccio e filtrare il drink al suo interno.
Versare di nuovo il prosecco a colmare e mescolare delicatamente dal basso verso l’alto con un cucchiaino.
*Sciroppo di zenzero: 100 gr Zenzero, 200 gr Zucchero bianco, 100 gr Acqua. In un pentolino scaldare l’acqua fino a sfiorare il bollore, quindi unire lo zucchero e lo zenzero grattugiato. Cucinare per circa 20/30 minuti coprendo con un coperchio per preservare l’aroma, facendo attenzione a non far bollire l’acqua. Filtrare con un colino a maglia fina ed una garza per eliminare qualsiasi residuo solido, quindi imbottigliare e refrigerare.
DAIQUIRI
2 cucchiaini zucchero bianco, 3 cl succo di lime fresco, 6 cl Rum bianco cubano
Versare gli ingredienti in uno shaker, riempire con ghiaccio ed agitare energicamente per 8/10 secondi.
Filtrare in una coppa da cocktail precedentemente raffreddata.
“Amo quello che faccio e pensare che lo faccio per caso – ci ha raccontato dopo aver concluso che le sue ricette da ripetere in casa le avrebbe mandate via mail – Ho frequentato un istituto tecnico per geometri, poi il classico percorso verso quella professione.
Ma un bar della mia città cercava personale per la stagione e io cercavo un lavoretto che potesse consentirmi maggiore autonomia. Dal momento in cui ho messo piede dietro al bancone ho capito che quello era il mio posto. Ho frequentato alcuni corsi e dal bar sono passato ad un pub che aveva la possibilità di proporre anche innovazione. Nel frattempo studiavo e approfondivo, cominciando a stringere anche qualche contatto”.
La scelta di tentare il grande salto è arrivata nel 2014, alla soglia dei 21 anni. “Se vuoi raggiungere certi livelli non devi aver paura di incamminarti su quella che sembra la strada più difficile – ha proseguito Angelo – È quello che mi sono detto prima di tentare l’accesso alla European Bartender School”. Insomma, la scuola delle scuole. A Londra, poco più che ragazzino e senza riferimenti di sorta. “Per me contava il mio sogno, ai problemi che avrei dovuto affrontare non ho neanche pensato. Quando vuoi qualcosa non hai paura di niente. Ho frequentato quella scuola, studiando tantissimo e uno degli insegnanti ha scommesso su di me, proponendomi di accettare un lavoro stagionale in Portogallo. Sono tornato a casa, in Italia, per avvisare che avrei rifatto la valigia e mi sono messo in macchina, guidando fino a Civitavecchia, dove mi sono imbarcato per Barcellona, e poi da lì per altri 1600 verso il nuovo lavoro”. Un’esperienza che gli ha permesso di trovare un primo contatto con la clientela, oltre che con ingredienti e sapori da mixare. “Nell’inverno successivo sono tornato nella mia città, ma a quel punto sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo per veder passare il treno giusto e salirci”. Il treno è stato l’American Bar del Savoy, a Londra, il locale cult per l’Inghilterra e tra i primi cinque nella speciale classifica del 50 World Best Bars.
“Volevo a tutti i costi il Savoy e il manager di allora ha capito quanto desiderassi la loro divisa, al punto di chiamare quasi ogni giorno per sapere se si fossero liberate delle posizioni. Ho fatto tutta la gavetta – ha raccontato – Settimana di prova, back, poi sala, poi qualche drink preparato in sostituzione di colleghi momentaneamente assenti. Il tutto studiando sempre e sempre di più per impressionare”. Da lì un percorso in continua ascesa, la chiamata a fare da relatore a eventi internazionali e il titolo di goldenboy del bartender italiano. Fino alla nuova sfida. “Da qualche tempo stavo valutando l’ipotesi di andare a Singapore, la nuova frontiera del bere miscelato è lì – ha concluso – Ma all’inizio di quest’anno ho deciso di seguire l’ex capo barman del Savoy nella nuova avventura del Kwant e, quindi, Londra sarà la mia casa ancora per un po’. È una grande sfida e uno straordinario palcoscenico per crescere ancora”.
Le foto di Angelo Sparvoli sono state scattate da Stefano Agostino