Il testosterone è l’ormone maschile per eccellenza. Un ormone importantissimo legato certo alla sessualità ma non solo. Infatti, sono molti gli effetti positivi di un livello alto di testosterone: aiuta a mantenere forte la muscolatura, il sistema scheletrico e quello circolatorio. Stimola, inoltre, il metabolismo, migliora la capacità di concentrazione, l’umore e la qualità del sonno.
È un fatto però che, dopo i 30 anni di età, la sua concentrazione e la sua produzione comincino a calare, dando il via così ad un graduale processo di invecchiamento. Ma per fortuna qualcosa si può fare.
Negli anni, sono stati introdotti sul mercato, una serie di integratori nutrizionali e di strategie alimentari e fisiche studiate per aumentare questo miracoloso ormone in maniera relativamente naturale. Ma quante di queste soluzioni possono essere considerate davvero valide? Quali di loro possono avere effetti collaterali? Ma soprattutto: di quanto aumentano effettivamente questo prezioso alleato?
Per prima cosa, il nostro organismo deve essere messo nelle condizioni di funzionare bene: uno stile di vita sano è inevitabilmente la premessa indispensabile. Niente fumo e (poco) alcool quindi, e un costante sonno ristoratore aiutano.
L’alimentazione poi, non deve avere carenze di micronutrienti, come vitamine o sali minerali. Data la scarsa presenza di vitamine nei cibi e l’impoverimento di molti minerali con la cottura, sarebbe da prevedere un buon multi vitaminico minerale per assicurare le funzioni vitali di base del nostro organismo ed il suo corretto metabolismo. Le vitamine ad esempio; la K2 abbinata alla D stimola la produzione di testosterone. A queste si dovrebbe associare una dose importante di vitamina C, sotto forma di acido L-ascorbico, in grado sia di contribuire all’abbassamento del cortisolo (kryptonite per il testosterone) che di coadiuvare naturalmente la formazione del prezioso alleato. Uno dei fattori che più frequentemente limitano la produzione di testosterone può essere una carenza di zinco: è un minerale che serve come cofattore per la formazione del testosterone ed è presente in quantità anche nello sperma. Assumerne delle quantità adeguate, meglio se nella sua forma chelata, è un validissimo aiuto, magari abbinato al Magnesio. Lo zinco si trova anche naturalmente in alcuni cibi: fegato, molluschi e crostacei ad esempio. Zuccheri e stress sono nemici del testosterone. I primi - soprattutto se ad alto indice glicemico - causano un’impennata dell’insulina, il secondo aumenta il Cortisolo. Invece le Crucifere (broccoli, cavoletti di Bruxelles, verze e cavoli) sono delle ottime alleate, perché hanno la capacità di abbassare gli estrogeni, antagonisti naturali del testosterone.
Solo una volta seguiti questi consigli, si può pensare di aggiungere qualcosa che - finalmente - eserciti uno stimolo diretto sulla produzione di testosterone: il Tribulus terrestris. Questa pianta di origine bulgara, ha dimostrato in vari studi e in decenni di utilizzo empirico, di aumentare tangibilmente la libido e in maniera considerevole anche i livelli ematici di testosterone libero. Va ribadito che ha senso assumerla solamente quando ci sono le condizioni per aumentare effettivamente la produzione del testosterone stesso: senza le materie prime, qualsiasi stimolo andrà inevitabilmente a vuoto.
Fondamentale poi l’esercizio fisico, meglio se breve e intenso.
Un esercizio che ha dimostrato avere un riscontro diretto sull’aumento del testosterone, è costituito da qualsiasi forma di accosciata (squat) o, meglio ancora, dalla semplice contrazione volontaria del muscolo perineo (i cosiddetti kegel). Sono esercizi molto semplici e per nulla faticosi che si possono fare ovunque.
E se fin qui i consigli richiedono dell’impegno, ce n’è un ultimo decisamente più piacevole: fare sesso. Perché più intensa è l’attività sessuale, più si alzeranno i livelli di testosterone, più la libido sarà alta: insomma un circolo virtuoso niente male.
Ma a questo punto, viene spontaneo porsi una domanda: ma tutta questa roba funziona o no? Non si può dare una risposta assoluta a questa domanda: ognuno di noi ha una biochimica totalmente individuale, le risposte di ognuno saranno sicuramente diverse. Detto ciò, seguire un protocollo completo, sia di integrazione che di esercizio fisico, potrà dare dei risultati tangibili, esami del sangue alla mano, prima e dopo un periodo di almeno un mese di utilizzo e pratica. Che cosa ci si può aspettare da una strategia simile? Molto probabilmente, un aumento della libido si potrà percepire dopo pochi giorni. Un aumento, anche se fisiologico del testosterone, potrebbe portare ad un leggero aumento dei livelli di aggressività: ma difficilmente tanto da poterlo definire un effetto collaterale. Vi farà diventare maschi alfa? Non è detto. Ma di certo, vi farà sentire un po’ più virili.