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Il delirante mondo
dei medici su Tik Tok
(in cui nessun paziente vorrebbe vivere)

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

20 giugno 2021

Il delirante mondo dei medici su Tik Tok (in cui nessun paziente vorrebbe vivere)
Il fenomeno dei medici che divulgano sui social, TikTok in primis, nasce negli Stati Uniti durante il primo lockdown. L’obiettivo, meritorio, informare sul Covid-19. Poi, col passare dei mesi, la situazione è scappata di like anche in Italia. Furoreggiano (presunti?) medici che a fine turno si levano il camice e, con sguardo marpione, sfoggiano la loro tartaruga d’ordinanza, oppure sembra di assistere a fenomeni di clownerie sgangherata che nemmeno Zelig quando andava in onda all’una di notte avrebbe preso in seria considerazione, ma se questo è il linguaggio che oggi “funziona” per raggiungere i più giovani, cosa possiamo farci?

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Se ne avete abbastanza dell’onnipresenza dei virologi in tv (pure dalla d’Urso come ex tronisti qualunque!), forse non siete pronti a scoprire il rutilante universo dei medici su TikTok. Mossette, faccine, musica di sottofondo che spazia dal trapper di grido all’ultimo teen idol di Amici di Maria De Filippi, camici sexy, stetoscopi rotanti, video reaction a tenerissime ecografie e… divulgazione scientifica for dummies con domande e risposte che forse perfino il mitologico Cioè dei tempi che furono avrebbe trovato di qualche chilometro fuori dalla propria linea editoriale. Ma c’è anche chi sfotte apertamente i pazienti raccontando a centinaia di migliaia di follower i dubbi più “lol” che si sono sentiti rivolgere in studio. Ippocrate, chi era costui? 

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Un post condiviso da 💉Dr. Giuseppe Lupica 🤰 (@peppe893)

Tra Sud America, Spagna e Portogallo, furoreggiano tuttora su TikTok (presunti?) medici che a fine turno si levano il camice e, con sguardo marpione, sfoggiano la loro tartaruga d’ordinanza. Non solo, però. Restano visualizzatissimi anche reel di pura divulgazione con, per esempio, consigli pratici su come utilizzare un tampone nel modo corretto e cosa fare in caso di dubbi e domande che riguardano il proprio corpo. Anche qui, niente di male – anzi – considerando soprattutto l’età media di chi frequenta TikTok (stimata tra i 16 e i 24 anni, ma ci sentiamo di poterla serenamente abbassare per ragioni di puro realismo). Al di fuori del target di riferimento, guardando questi reel sembra di assistere a fenomeni di clownerie sgangherata che nemmeno Zelig quando andava in onda all’una di notte avrebbe preso in seria considerazione, ma se questo è il linguaggio che oggi “funziona” per raggiungere i più giovani, niente da obiettare. 

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@unaginecologaperamica

Cosa succede in Italia? Lo scenario è praticamente neonato ma già di grande richiamo. E se c’è chi utilizza questo social per prevenire e informare, ci sono anche simpatici individui che hanno fiutato l’occasione per fare un po’ di sano (?) self-branding. Partiamo da @unaginecologaperamica (314,5 K) che, oltre a promuovere – più che legittimamente – il proprio lavoro, è solita postare la rubrica “Quando le pazienti mi dicono…” in cui prende in giro le suddette malcapitate pubblicando i dubbi (a volte scemi, ma non è questo il punto) che le pongono in sede di visita. Mentre le parole scorrono in sovrimpressione, lei, in primo piano, reagisce con espressioni di scherno, desolazione o frustrazione manifesta al grido – in caption – di “Qualcuno mi aiuti”. Ora, non sappiamo se possa essere definito bullismo tout court ma di certo quando una persona si reca da un medico per esporre un qualunque tipo di disturbo vero o presunto, dubitiamo confidi nel fatto di ritrovarselo spiattellato davanti a centinaia di migliaia di utenti accompagnato dal biasimo – della stessa dottoressa – e da ghignate varie ed eventuali da parte di orde di perfetti sconosciuti. Con buona pace del segreto professionale, della privacy e della fiducia che dovrebbe stare alla base del rapporto medico-paziente, oggi se vai a farti vedere per un controllo in tempo zero potresti diventare il prossimo zimbello di TikTok. 

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@Peppe893

Non sono certo da meno le nuove leve dell’italica medicina. Per esempio @Peppe893 (156,6 K) che, specializzando, filma la propria daily routine al Policlinico di Bari (poverino, qualche volta gli tocca pure svegliarsi alle 7 del mattino!) portando il telefono fino in sala operatoria. I video che posta, a quanto dice, sono tratti da interventi reali in presa diretta, quella che stiamo guardando non è una puntata di Nip/Tuck. Non pago, il ragazzo si scusa con i follower per aver dovuto oscurare determinati passaggi dell’operazione (“non erano adatti agli standard di Instagram, sapete”) ma invita tutti a unirsi al suo canale Telegram dove, promette, ci sarà il video dell’intervento chirurgico per intero e senza censure. L’ospedale è al corrente di tale attività social? E la paziente (che, in qualche frame, si vede distintamente in viso)? Con queste domande nella testa, andiamo su Telegram dove non troviamo (per fortuna) i video citati dal medical influencer ma un sacco di link affiliati per comprare roba su Amazon e parecchi testi di studio per la Facoltà di Medicina in Pdf con un messaggio pinned (fissato) in alto: “Molti di questi libri li ho pagati e resi disponibili per voi”. Ah. 

Irresistibili i suoi video-reaction alle ecografie delle influencer e soprattutto ai progressi della gravidanza Instagram di Paola Turani che, per sua stessa candida ammissione, Peppe893 non conosce personalmente. Ma questo non gli vieta di produrre filmati IGTV anche di 10 minuti in cui si congratula, si sdilinquisce, mostra un’emozione, se ce lo concedete, a tratti agghiacciante. Come altrettanto agghiaccianti sono le immagini di parti naturali in primissimo piano che fioccano sul suo profilo Instagram come fossero gattini pucciosi. Da dove arrivano? Nelle corpose caption, tantissimi inviti alla condivisione ma nessun credit. 

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@medmaki

Per le quote rosa, scende in campo @medmaki studentessa di Medicina da 430,3 K su TikTok che, ma questo è un trend diffuso per chiunque si occupi di “divulgazione scientifica giovane” sui social, risponde incessantemente a domande sul sesso (che nessuno le ha fatto). Tra i suoi reel più visualizzati contiamo “Ti è mai capitato di scoreggiare dalla vagina?”, “Sai perché i maschi hanno l’alzabandiera?” e "Schiaffi sul culo durante il sesso?". Il tutto, rigorosamente, in camice e stetoscopio che fa tanto professionale, anzichenò. 

In linea generale, tra canzonette acchiappa-teen, pruriginose banalità, sorrisoni, incessanti inviti alla condivisione dei contenuti e sedicenti assedi da parte dei “fan” in brodo di giuggiole alla vista dei loro amati medical influencer, non manca nemmeno qualche diagnosi random generalizzata probabilmente in memoria di Yahoo Answers.

Quello dei medici (o aspiranti tali) su TikTok è, in fin troppi casi, un mondo in cui nessun paziente vorrebbe vivere. E adesso giura. 

  • Il delirante mondo dei medici su Tik Tok (in cui nessun paziente vorrebbe vivere)
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