Non so se sono i tempi che cambiano o siamo noi, ma di certo so che ogni era ha la sua estetica visiva. Se hai più di trentacinque anni e ti esalti con i porno secondo me dovresti farti delle domande. Il porno ormai è alla portata di tutti, privo di mistero, privo di carica erotica. Pornhub è la tristezza accumulativa di un catalogo di ginecologia ginnica.
Cosa guardano davvero oggi gli uomini? Playboy? Naa. Le pubblicità dei numeri hot a pagamento? Macchè, sono solo un ricordo. Il calendario Pirelli? No, non detta più legge. Oggi gli uomini guardano Instagram.
Vedete, i tempi cambiano. Quando eravamo ragazzini andavamo a rubare i giornaletti nelle edicole. Cercavamo il nudo integrale perché non era di facile accesso. Qualcuno veniva traumatizzato dalla visione della passera di sua madre o di sua sorella, altri intrepidi riuscivano a tirare tardi fino a che tutti in casa dormivano e si potevano scarrellare i canali con le pubblicità erotiche. Io personalmente giravo in bici negli spiazzi dove le coppiette si appartavano e osservavo i fossili essiccati di riviste impolverate. Poppe tonde, giganti, bush in mezzo alle gambe, sguardo sempre in camera anche con le triple penetrazioni. Così conobbi il nudo femminile.
Poi è arrivato internet e la Pornografia si è dissolta. Fabri Fibra canta: «Il mondo è cambiato da quando è arrivato il porno amatoriale. Gli attori non sono più dei veri attori. Così tutti il resto è andato a puttane».
Il porno amatoriale è stato la conseguenza dell’industria pornografica: non mi eccita più quello che vedo perché è finto, quindi cerco qualcosa di reale. Poi anche il porno amatoriale è diventato finto e il porno in generale è stato inutile.
Tornando agli uomini su Instagram: che donne guardano?
Non lo so, in generale non credo esista una statistica realistica. Di certo in molti guardano Emrata e simili e ormai anche in Italia siamo pieni di tipe di vent’anni col milione di utenti, ma va detto che sono così omologate che è diventato impossibile anche distinguerle. Tipe che fanno le faccette, tipe che fanno le foto mentre fanno le faccette. Culetti perfetti, tette da sogno, tatuaggetti. Tutto così inutile, almeno per me.
Personalmente credo che l’algoritmo sia il nostro migliore amico, l’unico in grado di conoscere i nostri desideri e dirci di cosa abbiamo bisogno. L’unico che sa come scrolliamo a cosa facciamo like a chi guardiamo la pagina senza scegliere di seguirlo. Io sono amico dell’algoritmo. A lui ho comunicato che sono un trentottenne con uno smaccato lato spirituale, che amo i cristalli e le candele, la meditazione e lo stile, Ibiza, Los Angeles e le donne. E lui che ha fatto? Mi ha dato il mondo delle fighe dello yoga.
Si ragazzi, finalmente ho capito come è il corpo della donna perfetta.
La figa yogica è sovraumana, in grado di assumere pose che nessun altro essere nel creato si può permettere. Il cane a faccia in giù, l’arco, l’albero sono solo alcuni dei nomi mistici delle pose di yoga. Avete presente il Conte Mascetti interpretato da Ugo Tognazzi in Amici Miei quando si struggeva di fronte alla contorsionista: "quella non è mica una donna, è una biscia, un ragno a sette gambe"? I suoi amici erano schifati ma il Mascetti li redarguiva: "voi non avete nessuna fantasia ginnico-erotica. Chissà che ti fa una così!".
A differenza del Mascetti, non ho alcun istinto sessuale nei confronti delle donne ritratte in foto, non le vorrei nemmeno mai vedere nude, amo solo guardare il loro corpo nelle pose più assurde. Amo i loro leggins iperaderenti e le tutine color carne, le forme geometriche e le spaccate precisissime che le loro gambe possono assumere, le curve delle loro spine dorsali e la carne tonica, soda, morbida che fascia i loro addomi.
Hanno tutte questi glutei che sembrano gonfiati come pneumatici e per una volta non sono attratto nel limbo illusorio del corpo, ma della forma camaleontica che può assumere. Le passere assumono pose gonfie e invitanti, innocenti. Le braccia forti che ti possono stritolare ti chiamano a loro.
Queste donne me le immagino come creature da ramo, come feline, come rettili, come angeli di altre dimensioni. E il naufragar m’è dolce in questo mare di scroll di cui non mi stanco mai. Alterno i video di Conor McGregor alle fregne yogiche in questo rituale che ha sostituito ormai la tv. Prendete e godetene tutti.