Meno male che c’è Maria Elena Boschi, con la minigonna nera, la canotta bianca, i capelli biondi sciolti sulle spalle e la frangetta, il sorriso radioso mano nella mano a Giulio Berruti. Alla faccia di chi aveva insinuato qualche dubbio, soprattutto l’ex fidanzata dell’attore, questa love story vecchia maniera decolla nell’estate più depressa del XXI secolo, un amore nuovo che fa venire voglia di sole, il mare, la vacanza, senza mascherina, senza distanza, liberi, felici, con gli ultimi euro da spendere poi si vedrà.
Anche il più banale degli scatti, colti a sorpresa o scenograficamente apparecchiati (c’è sempre il dubbio), necessita di un’estetica che, come tale, corrisponde a criteri e sintassi. Parliamo qui della foto paparazzi più canonica, una giovane coppia eterosessuale di quasi coetanei entrambi belli, entrambi celebri (più lei), che si regge sull’armonia e sull’equilibrio. L’esatto contrario delle immagini che hanno per soggetto i numerosi amori di Rocco Casalino, già concorrente alla prima edizione del Grande Fratello (anno 2000) e attuale portavoce del Presidente del Consiglio. Un incarico prestigioso e di gran potere, che dimostra non via sia alcuna necessità di specifica preparazione politica, che la televisione generalista comunque gioca ancora un ruolo importante e che quella posizione storicamente è a rischio “sex gate”, basti ricordare il guaio in cui incorse Silvio Sircana, portavoce di Prodi, quando nel 2007 fu beccato a chiacchierare con alcuni trans nel quartiere Flaminio. Il suo presidente, più bacchettone e cattolico dell’attuale, lo invitò a dimettersi e di lui non si seppe più nulla, meno male che c’è Wikipedia.
A Casalino piacciono gli uomini giovani. Ha 48 anni, un età in cui è ancora legittimo sentirsi dei ragazzi anche se la vita sedentaria del politico non ha giovato alla pancetta e al tono muscolare in generale. Il suo ex fidanzato cubano José Carlos Alvarez ne ha 30 (insomma la stessa differenza che passa tra me e mia moglie, niente di strano) e, nonostante alcune perfide insinuazioni, tra José e Rocco si trattava di amore vero e non di culturismo sessuale o di passioni ancillari tipo Pretty Woman in versione Priscilla. Li abbiamo visti, i due, nelle foto dell’estate scorsa e in particolare in una: José con bicipiti tirati come una speciale guardia del corpo da far invidia a Macron e Rocco che tiene in mano il portafoglio, sintesi perfetta di un rapporto (anche se magari stava pagando solo l’aranciata) che ha rischiato di rovinare l’immacolato profilo di Casalino. Il fidanzato, diventato ex, è malato di ludopatia, nel senso che si sputtana un sacco di soldi nel gioco e stavolta il buon Rocco ha anteposto il senso del Stato alla legge del desiderio e l’ha mandato via di casa, “vai a lavorare, paga il debito con la banca”, proprio lui che guadagna 7 mila euro la settimana e una buonuscita al povero cubano, che disperato ha minacciato il suicidio, avrebbe potuto pure riconoscerla dopo tanti bacini e bacetti.
Ma l’estate vale per tutti e se Maria Elena è così contenta perché Rocco non può passare un bel ferragosto dopo tutto il casino dei mesi scorsi? Il decisionista M5S anche negli affari di cuore non ha perde tempo: da alcuni giorni girano foto piuttosto eloquenti di quello che sembra a tutti gli effetti il suo nuovo flirt, l’attore Gabriele Rossi, in passato visto molto spesso in compagnia di Gabriel Garko, con tanto di apparente bacio sulla bocca a siglare la romantica cena in un ristorante di Roma. Qualcuno però suppone che la scenetta sia stata organizzata per “ripulire” l’immagine alquanto offuscata di Rocco, che questa volta ha scelto un bravo ragazzo di anni 32, speriamo più affidabile, bello ma non esibizionista, insomma un nuovo fidanzato da portare in famiglia e presentare al Premier. In quanto a gusti, Rocco (continuo a chiamarlo per nome e mi viene in mente l’ortonese Siffreddi, deformazione professionale) è di larghe vedute, passa dal culturista all’attore, dal macho man al tipo efebico. Ciò che stona è lui, che bello non è mai stato e con gli anni come tutti difficilmente migliorerà. Gli sta capitando in sorte ciò che nei decenni passati si contestava ad altri: il senso del ridicolo. Solo che ad affermarlo quando la coppia è gay rischi l’accusa di omofobia e discriminazione e dunque bisogna fare molta attenzione.
Un tempo si diceva “cumannari è megghiu di futtiri”, ma il proverbio è stato aggiornato in “comandare è fottere”. Cambiano gli scenari e io non voglio arrendermi ai mala tempora currunt, rimpiangendo i bei tempi andati di quando i governanti si mostravano in giro con belle donne e pazienza se a qualcuno dava fastidio perché sembrano vecchi e porci. Perché almeno in quella Repubblica dei craxiani anni 80 e dei berlusconiani anni 90 i politici pagavano qualcuno che spiegasse che gli abitanti del Libano non erano libici, se lo imparavano a memoria e lo ripetevano, prima di farsi portare un altro gin tonic.