Dopo l’inchiesta di Fanpage a firma di Gennaro Duello sul presunto tentativo di influenzare il televoto di Sanremo 2025 a scopo di lucro, le reazioni non si sono fatte attendere. Il protagonista è Il Pengwin, tipster seguito da oltre 800mila persone, che ha suggerito alla sua community di scommettere su Rocco Hunt (estraneo ai fatti) e poi televotarlo in massa per provare a vincere la giocata. Un'operazione che, secondo gli esperti, metterebbe in evidenza una pericolosa falla nel sistema di voto. Il tipster ha risposto all’Adnkronos, respingendo ogni accusa di manipolazione: “Confermo il mio sostegno nel pieno rispetto delle regole”. Ma il problema, secondo Fanpage, sarebbe proprio nel regolamento del Festival, che quest’anno presenta una modifica cruciale: le giurie, invece di esprimere una preferenza secca, devono assegnare un voto da 1 a 5 a tutti i finalisti. Una novità che, come spiegato dallo statistico Davide Maistrello, “rende le giurie molto più ininfluenti rispetto al televoto”. “La classifica che ne esce è più schiacciata”, aggiunge. “Quando si va a fare la media tra le tre giurie, prevale quella con la maggiore discrepanza, ovvero il televoto”. Risultato? Se un artista viene spinto da una mobilitazione di massa, le possibilità di scalare la classifica aumentano esponenzialmente.
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In questo contesto, la strategia di Pengwin si inserisce perfettamente. Il tipster ha esplicitamente dichiarato alla sua community: “Dopo quello che è successo l'anno scorso con Geolier, quest'anno il televoto conterà davvero. Se il televoto conta, vuol dire che noi contiamo. Non dico che possiamo far vincere Rocco Hunt, ma almeno in posizione 10 ci arriviamo”. Un tentativo di condizionamento che, pur non violando esplicitamente il regolamento, apre un dibattito: quanto è vulnerabile il sistema di voto del Festival? La questione non è nuova, ma l'influenza degli influencer (con milioni di follower a disposizione) rischia di trasformare Sanremo in un terreno fertile per operazioni discutibili. A intervenire sul tema è stato anche Carlo Conti, anche lui ovviamente estraneo ai fatti, che ha risposto alle accuse sul peso delle giurie rispetto al televoto: “Come può valere meno sala stampa, radio e web se insieme fanno il 66% contro il 33% del televoto?”, ha dichiarato in sala stampa. Poi la battuta (per cui si è scusato) sui presunti accordi tra i giurati lo scorso anno: “La possibilità che voi vi mettiate d'accordo? Mi pare che qualcosa l'anno scorso sia stato fatto”.
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