Con la Superleggera V4, derivata dalla Panigale V4, Ducati sposta i limiti dell’ingegneria e del design motociclistico, con un progetto che rappresenta il massimo capolavoro della casa di Borgo per prestazioni, design... tutto!
La Superleggera V4 è l’unica moto al mondo, omologata per uso stradale, con tutta la struttura portante della ciclistica (quindi parliamo di telaio, telaietto, forcellone e cerchi), realizzata in materiale composito: il sogno di tutti i bikers invasati per la pista, o anche solo per il dover apparire a tutti i costi.
Sì, perché i motociclisti si dividono in due categorie, quelli che cercano le prestazioni estreme, e quelli per cui - in realtà - conta solo l'immagine.
Benone, a Borgo Panigale hanno deciso di accontentare tutti, con un gioiello senza eguali che va senza dubbio a piazzarsi sul podio delle superbike, con la potenza dei suoi 224 cavalli, che possono diventare 234 in modalità pista con scarico dedicato.
Grazie all’uso generosissimo della fibra di carbonio, di componenti realizzati in titanio, magnesio e di altri in alluminio ricavati dal pieno, la Superleggera fa segnare sulla bilancia un peso a secco di 159 chilogrammi, 16 in meno rispetto alla sorella "modesta", la Panigale, con un rapporto peso/potenza che strappa le braccia.
Ed eccola qui sotto per i più feticisti, spogliata delle carene, in tutta la sua maestosa bellezza con il Desmosedici Stradale R - il V4 più potente e leggero di sempre - che fa orgogliosamente bella mostra di sé.
Inutile sottolineare che, anche per quanto riguarda l'elettronica, siamo a livelli da wow e il tutto è declinato in ottica puramente racing, basti pensare che i tre Riding mode disponibli sono di default denominati: Race A, Race B e Sport.
Non ci lasci molta scelta, cara Superleggera!
Il pilota - sì, perché per portarla a spasso godendone davvero bisogna essere un pilota, o quantomeno un buon buon amatore veloce - può monitorare i tempi sul giro attraverso il Lap Timer, oggetto del desiderio che permette di memorizzare le coordinate del traguardo e degli intertempi di cinque circuiti preferiti, in modo da richiamarli ogni volta che si torn in pista, senza dover ripetere la procedura di registrazione.
Di serie il sistema propone le coordinate del traguardo e degli intermedi di: Laguna Seca, Mugello, Jerez, Sepang, Losail.
Questa cosa gaserebbe chiunque, anche il motociclista della domenica con tuta in pelle e scape da ginnastica. (Sì, ahimè, ce ne sono!).
Fanno parte dell’equipaggiamento le sospensioni Öhlins alleggerite, con forcella pressurizzata e piedino ricavato dal pieno e l'ammortizzatore con molla in titanio e valvole di derivazione GP, per tenere il fondoschiena al sicuro anche su eventuali asperità, ma vi prego, non fatele toccare terreni dissestati con quelle preziose ruote in carbonio.
A fermare cotanta potenza troviamo l’impianto frenante composto dal meglio della produzione Brembo, con pinza MCS dotata di comando remoto di regolazione della distanza della leva e di pinze StylemaR, un’esclusiva della Superleggera V4 che permette maggiore costanza della corsa del freno anteriore nei long run in pista.
Con questa moto dunque, Ducati sposta nettamente in avanti la lancetta del limite.
La competenza tecnica e la conoscenza sviluppate nella MotoGP viene messa a disposizione degli appassionati.
Ehm, più o meno.
A disposizione degli appassionati sì, ma non certo di tutti: 500 i pezzi previsti, con una produzione di solo cinque moto al giorno!!!
E, tasto dolente, un prezzo che si aggira sui 100.000 euroni.
Siamo curiosi di sapere chi potrà permettersi tale gioiello e quanti di questi poi la porteranno in quello che è realmente il suo habitat: la pista, rischiando danni costosissimi.
Forse meglio tenerla in salotto. O no?