Dopo l'invasione – riuscita – dei marchi cinesi, l’industria delle due ruote occidentale ha un nuovo ospite (e forse, presto, un nuovo padrone di casa). Si chiama Hero MotoCorp, è indiana, ed è il più grande produttore di moto e scooter al mondo. Sì, avete letto bene: al mondo.
In India le strade sono affollate, il traffico è un’arte marziale e la moto è un bene di prima necessità. Ma Hero non si accontenta di dominare a casa propria. Vuole giocare in trasferta, anche in quei mercati che si sono sempre guardati allo specchio pensando di essere l’epicentro della civiltà motociclistica. Tipo l’Italia.
Ed è proprio qui che Hero ha deciso di mettere piede. A partire dal 1° novembre, le sue moto sono arrivate nelle concessionarie italiane grazie alla partnership con Pelpi International, già noto per Kymco, Fantic e di recente per essere l'importatore italiano di quel fenomeno che risponde al marchio Kove. Obiettivo: portare nel nostro mercato due modelli ben definiti — Xpulse 200 (anche in versione Pro) e Hunk 440 — con prezzi decisamente aggressivi (tra i 2.990 e i 3.990 euro) e 5 anni di garanzia.
Ma Hero non è solo moto “tradizionali”
Se all’apparenza Hero potrebbe sembrare un nuovo marchio low-cost pronto a sfidare gli altri player asiatici, la realtà vista a EICMA 2025 racconta una storia più ambiziosa e articolata. Al salone milanese infatti la casa indiana ha portato una gamma ben più ampia di prodotti e concept, che testimoniano una visione globale della mobilità — non solo termica, ma anche elettrica e sostenibile.
Oltre alle versioni già note per il mercato italiano, a EICMA sono state presentate varianti e aggiornamenti:
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Hunk 440 SX — una scrambler moderna con tecnologia Euro 5+, progettata per un utilizzo urbano e quotidiano in stile più grintoso.
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Xpulse 210 Dakar Edition — evoluzione della piccola adventure, con motore 210 cc e sospensioni raffinate per chi cerca performance e spirito rally anche fuori asfalto.
Modelli che mostrano come Hero non voglia limitarsi all’ingresso nel mercato, quanto piuttosto a puntare anche a offrire moto evolute, intriganti e tecnicamente competitive.
La spinta elettrica: la linea VIDA
La novità più interessante — e forse la più significativa per il futuro del marchio in Europa — riguarda però il mondo elettrico. Hero MotoCorp ha infatti dedicato gran parte della sua presenza a EICMA alla sua divisione di mobilità elettrica, VIDA, portando diversi prototipi e concept di grande impatto.
Sotto il nuovo marchio elettrico VIDA, Hero ha infatti svelato la famiglia Novus, un portfolio di soluzioni che va oltre la classica due ruote, con veicoli orientati alla mobilità quotidiana:
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NEX 1 — un dispositivo personale ultra‑portatile
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NEX 2 — un triciclo elettrico autobilanciante per la città
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NEX 3 — un micro veicolo elettrico a quattro ruote compatto, pensato per utilizzi urbani e quotidiani
La filosofia alla base? “Life is Movement” — ovvero rendere la mobilità elettrica parte integrante della vita di tutti i giorni, non solo una nicchia. Ma non è tutto: Hero ha anche anticipato al pubblico milanese alcune moto elettriche concept che potrebbero diventare prodotti di serie:
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VIDA Ubex — una naked elettrica urbana con autonomia stimata di circa 200 km, frutto di una collaborazione con Zero Motorcycles,
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VIDA Project VxZ — altro prototipo sviluppato con Zero, che punta a combinare performance e mobilità elettrica avanzata;
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Una serie di altre proposte EV come la DIRT.E, moto elettriche off‑road e scooter progettati per usi diversi;
Ad emerfere è, insomma, una spinta forte verso l’elettrico: non solo moto “classiche”, quindi, ma la possibilità di giocare nel campionato della mobilità globale (del suo futuro) con prodotti innovativi e sostenibili.
Perché questo conta — anche per chi non ama le moto
Perché tutto questo dovrebbe interessarvi, anche se non mi piacciono le moto? La risposta sta nel cambiamento più grande in atto: la mobilità sta evolvendo — ed è globale.
Quello che stiamo vedendo con Hero è un modello industriale che arriva da un Paese che ha imparato a costruire per un mercato enorme, competitivo e spesso “senza filtri”. Hero sa fare prodotti economici ma affidabili, tecnologicamente intelligenti, e ora elettrici e sostenibili. La stessa dinamica che ha portato le auto e gli smartphone cinesi a dominare i mercati occidentali potrebbe ripetersi con i veicoli indiani.
E mentre i costruttori europei e giapponesi si interrogano sulla transizione, Hero ha già portato idee, prodotti concreti e visioni future in una delle fiere più importanti al mondo. Che tu sia un pendolare, un curioso di tecnologia, o semplicemente qualcuno che guarda ai cambiamenti della mobilità di domani, questa è una storia da seguire.
Perché dopo l’onda cinese, sta arrivando lo tsunami indiano. E potrebbe cambiare il modo in cui tutti noi ci muoviamo.