Ne ha fatta di strada la Vespa, nata nel secondo dopoguerra e arrivata nel presente come un’icona. La Vespa che era il mezzo di trasporto per inventarsi la vita e aprire a un mondo fatto di possibilità, testimone di un’Italia fatta di gente che arriva lontano partendo dalla provincia. È la Panda a due ruote, perché come la Panda continua a giocare in un campionato tutto suo senza le interferenze del mondo fuori. La Vespa racconta il paese ma anche le generazioni che si tramandano una passione semplice, fatta di carburatori e gomme di scorta. È dappertutto la Vespa: nei film, nei garage dei vecchi in pensione, al MoMA di New York. Colorata, leggera, trasversale come i Rolling Stones e Fabrizio De André.
Oggi ci dicono che nel 2021 il valore del brand è arrivato, secondo Interbrand, a 906 milioni di euro. Michele Colannino, Consigliere Delegato per strategia, prodotto e innovazione di Piaggio se l’è spiegato così: “Vespa è molto più di un brand di mobilità; simboleggia arte, design, tecnologia e divertimento. Vespa è un'icona di stile: la sua unicità lo rende uno dei brand più ammirati e desiderati, appartenente al mondo premium così come a quello moda e lifestyle”.
Normalmente uno potrebbe ridurre il discorso alle solite parole vuote di ‘quelli del marketing’, invece in questo caso è tutto vero: il problema semmai è che facciamo fatica a ricordarcelo. Oggi la Vespa è stata venduta in oltre 19 milioni (!) di esemplari, è anche elettrica e il suo design continua ad essere un punto fermo dell’industria. È la Vespa, bellezza. E vale 906 milioni di euro.