Una volta, non ricordo dove e perché, mi sono imbattuta in una carcassa di una vecchia Vespa Piaggio, un relitto col culone arrugginito stancamente accasciato su un fianco, nell'erba, senza nemmeno un cavalletto a sorreggerne il peso (del tempo, più altro).
Non so perché le immagini della Mightyseed Vespa 98 Electric Concept mi abbiano riportato alla memoria quell'immagine lontanissima. Forse per l'ambientazione bucolica, forse per il culone appoggiato di lato, forse perché anche questa Vespa, lo ammetto, non mi ha fatto battere il cuore.
Ma se faccio un passo indietro e ritorno alla carcassa arrugginita, ricordo altresì che qualcuno con me mi disse che quello era uno dei primissimi modelli prodotti a Pontedera, di grande grande valore seppur messo davvero male e - apparentemente - abbandonato in un prato.
Non partirò dunque prevenuta nel raccontarvi della 98, Vespa che guarda al futuro realizzata come prototipo da questa - sinora a me sconosciuta - realtà indiana.
Il design richiama senza dubbio "le Vespa di una volta", quelle che davvero si ispiravano all'insetto sia per le forme che per l'agilità nel muoversi (eh sì, a quei tempi i primi scooter erano considerati più scaltri delle motociclette, nonostante spesso fossero degli oggetti pericolosi, piuttosto che svelti).
Mightyseed pensa dunque che "il ritorno alla storia ci darà grandi informazioni sul futuro" e rende realtà quest'idea con una reinterpretazione in bilico tra passato e futuro, ovviamente in versione elettrica, da loro definita "uno scooter moderno con un tocco retrò".
L'anteriore ha un aspetto decisamente audace, ma se la guardate da dietro... no, restiamo sul frontale, meglio. Immancabile in un remake davvero iconico il faro poggiato sul parafango (come sulla mitica Faro Basso) che qui troviamo inevitabilmente LED.
La Vespa è rigorosamente monoposto ed è mossa da un motore alimentato da batterie agli ioni di litio da 30 Ah che si trova nella parte bassa dello scooter, andando così ad ottimizzare la distribuzione delle masse.
Ma se in India si guarda al futuro (sempre imparando dal passato come ci insegnano i ragazzi di Mightyseed), in Italia Piaggio ripropone slogan e campagne di 70 anni fa, con l'indimenticabile "Vespizzatevi!".
Vi ricordate "Chi Vespa mangia le mele"? Fu solo uno degli slogan peculiari del marchio italiano, ma quello più diretto resta senza ombra di dubbio "Vespizzatevi", recentemente tornato in voga con grafiche moderne che strizzano l'occhio a quelle del passato.
La campagna è stata realizzata da BBH London, in collaborazione con Paul Thurlby, Quentin Monge, Sebastian Curi e Agostino Iacurci e punta a celebrare il senso di libertà che guidare una Vespa può portare.
La prima campagna "Vespizzatevi", invece, vide la luce nel 1950 grazie alla matita di Nino Ferenzi Ferencich, grafico triestino pioniere della saga pubblicitaria Piaggio di questo filone.
Inutile sottolineare come questi due esempi con comun denominatore lo scooter italiano vadano ad enfatizzare la sempre più insistente volontà di andare a pescare nel passato, anche quando si tratta di dover guardare al futuro. Un trend a cui non avremmo dato due spicci quando iniziò nell'automotive, e che invece si sta confermando forte da parecchi anni.