Sarà che viene dalla Formula1, dove c’è più pelo che stomaco, sarà che in comunicazione quelli di Aprilia ci sanno fare e sarà pure che quando vinci riesce tutto più facile, ma l’ultima uscita pubblica di Massimo Rivola è stata un colpo da maestro. Perché ha offerto a tutti lo spunto per un titolo e pure per giocarci sopra un po’, ma ha contestualmente mandato un messaggio ai suoi. Cosa ha detto? Ha detto che l’avversario da battere l’anno prossimo, per Aprilia, sarà KTM. E tutti, noi compresi, abbiamo giocato al “Massimo Rivola snobba tutti”, lasciando intendere che il CEO di Noale considera la RS-GP e i suoi piloti di gran lunga superiori alle moto e ai piloti degli altri marchi, decisamente più titolati in Classe Regina. Compresa l’italiana Ducati, a cui è sembrata indirizzata la frecciatina.
La verità, però, è un’altra e di frecciatine non ce ne sono state affatto. “Ho un po' paura della KTM per la stagione 2023 - dice Rivola - Perché penso che arriveranno con un grande motore. Non conosco personalmente il progettista del motore Kurt Trieb, ma sono sicuro che stia progettando qualcosa di speciale. E KTM ha già un ottimo motore”. Una provocazione per dire a Honda, Yamaha e Ducati che non gli fanno paura, oppure un modo per mettere le mani avanti e rispetto al 2023 di Aprilia. Elementi certi per affermare che lo scopo sia stato uno piuttosto dell’atro non ne abbiamo, ma ci viene da dire che Massimo Rivola è ben consapevole delle sfide che Aprilia dovrà affrontare nella prossima stagione. Quelle, cioè, di una squadra che ha perso le concessioni e che quindi si troverà a rinnovare completamente il metodo di lavoro e potrà contare su minori riferimenti. Qualcosa che di rcente hanno vissuto proprio quelli di KTM; capaci di una grandissima stagione (proprio come Aprilia) nel 2020 e poi un po’ eclissati nel 2021 e nel 2022.
Rivola, ci scusi se ci permettiamo, non ha provocato proprio nessuno e casomai ha fatto la mossa dello stratega, o del gran paravento. Perché è vero che a Noale si sono già dotati di un team satellite, ma è altrettanto vero che perdere le concessioni potrebbe significare anche dover tenere basse le aspettative. Magari buttando un occhio proprio in casa di chi c’è passato poco prima come KTM. Come dire: Aprilia sta già lavorando ad un futuro ancora più prossimo e, come KTM, tra un paio d’anni avrà la moto da battere.