Un neopatentato che sbaglia le misure e c’entra il muretto della casa del vicino, ecco l’unica similitudine che possiamo fare per descrivere l’errore di ieri di Carlos Sainz che - per evitare il caos nella partenza a Sochi - ha tirato dritto in curva ma, rientrando dalla via di fuga, ha preso una mina clamorosa andando a sbattere con l’anteriore sinistra contro il muro.
Macchina distrutta, gara finita già in curva 2 e Gran Premio compromesso anche per il compagno di scuderia - Lando Norris - che passando sopra i detriti della monoposto di Sainz ha rovinato le proprie prospettive di gara.
Un disastro su tutti i fronti, arrivato dopo un ritiro al Mugello di cui non aveva colpe, che non rappresenta solo un errore ma una vera e propria papera. In questo momento positivo per la McLaren bruciare punti importanti per Sainz è un vero e proprio suicidio, in termini di classifica, e per la sua futura squadra, che sta passando uno dei periodi più duri di sempre, vedere il novellino sbagliare così calorosamente non è certo di buon augurio.
Dopo i tanti errori di Vettel, l’ultimo proprio sabato in qualifica, e quelli segnati dall'inesperienza di Leclerc, mancava giusto vedere il neo acquisto della rossa, ancora vestito con i colori della McLaren, sbagliare tutto in questo modo.
Anche perché, proprio a Sochi, Carlos ci aveva già fatto spaventare in passato: per lui nel 2015 un terribile incidente nella terza sessione di prove libere, quando venne inghiottito dalle barriere di curva 13 dopo uno schianto a 300 km/h.