Quando Andrea Dovizioso era un bambino che cominciava a correre in moto, Antonio Dovizioso, suo padre, usava un metodo particolare per fargli capire il limite. Si piazzava più o meno nel punto di frenata prima di una curva e poi chiedeva al figlio di staccare esattamente dove si trovava lui. Ad ogni giro, però, andava un metro più avanti, finchè Andrea non cadeva. Lo racconta lo stesso Dovi (junior) in Asfalto, il libro pubblicato qualche anno fa, spiegando: “Il limite era l’ultimo metro prima di quello in cui ero caduto”. Ha metodi così, Antonio Dovizioso, pane al pane e vino al vino. E questa mattina, dopo aver visto le foto di Andrea inginocchiato sulla ghiaia del Montmelò in seguito all’incidente di cui è stato incolpevole protagonista, c’è venuta voglia di sapere cosa avrebbe detto papà Antonio. E lo abbiamo chiamato. Per chiedergli cosa ha pensato ieri dopo che la Ducati di Zarco ha falciato quella di suo figlio.
Ho pensato che gira tutto male. Quello che ho detto sul momento, invece, credo di non poterlo ripetere, quindi scriva che sono rimasto ammutolito (ride, ndr)
Se vi siete sentiti, cosa ha detto ad Andrea e cosa direbbe un padre sanguigno come Antonio Dovizioso sulla situazione in genere, al di là dell’incidente di ieri?
Dividiamo lo sconforto e andiamo avanti. Sono le uniche parole che mi vengono da dire ora
E basta?
E basta. Perché non c’è molto da aggiungere se non che la resa è una prospettiva che non deve esistere e che, quindi, bisogna andare avanti.
Avanti significa anche “futuro in MotoGP” oltre la stagione in corso?
Su quello che farà non ho molto da dire, nel senso che non lo so e, come padre, posso solo dirgli che sosterrò ogni sua scelta. Se, invece, mi chiedi cosa farei io nei suoi panni, allora il discorso cambia. Ma deve essere chiaro che parliamo di cosa farebbe Antonio, non di cosa farà Andrea.
E cosa farebbe Antonio?Proverei a vincere comunque questo mondiale, nell’assoluta certezza che quest’anno è tutto così strano, tutto così diverso da sempre, che sicuramente ci saranno altri zero. Quindi, consapevole che prima o poi la sfortuna, o comunque i periodacci in genere riguarderanno anche gli avversari, mi rimetterei subito al lavoro come se non fosse accaduto niente. E, fin qui, quello che farei io coincide con quello che sta facendo Andrea.
Il futuro quindi non coincide?
Non lo so. Ma riguardo al futuro, invece, se Antonio Dovizioso fosse Andrea Dovizioso smetterebbe a fine stagione e, per un anno, andrebbe a fare motocross tutti i giorni con il suo babbo. Perché il motocross è una roba divertente e insieme al proprio padre lo è ancora di più, se poi quel padre è Antonio Dovizioso diventa divertentissimo. Buttiamola a ridere, va!
Andrea ama moltissimo il cross e non lo ha mai nascosto, non sembra una prospettiva così assurda…
E’ una prospettiva, infatti. E poi il cross …come si fa a non amare il cross? Andrea ha cominciato da lì, dalle ruote tassellate, vorrà dire che tornerà da dove ha cominciato.
Prospettive differenti non ce ne sono?
Per Antonio Dovizioso al momento no. Ma Antonio Dovizioso, lo ripeto, non è Andra Dovizioso. So che ha avuto qualche contatto, che sta valutando degli scenari, ma non so nulla di più e nemmeno se c’è qualche proposta che lo ha stimolato più di altre. Alla fine, comunque, l’ipotesi che possa prendersi un anno di pausa non è improbabile, anche perché non lo vedo a fare il collaudatore, ma è una mia sensazione.