Le condoglianze non bastano, per Max Verstappen. Il campione del mondo in carica di Formula 1, in conferenza stampa post sprint race al Red Bull Ring, non si è infatti limitato a mostrare la propria tristezza dopo l'incidente di sabato in pista a Spa-Francorchamps nel quale ha tragicamente perso la vita il giovanissimo olandese Dilano van’t Hoff, ma ha anche - e soprattutto - detto la sua su quanto successo senza peli sulla lingua e timori, proprio come da tempo ci ha ormai abituati a fare.
Il motorsport è pericoloso, lo è sempre stato e sempre lo sarà, ma non tutte le situazioni sono uguali e certi casi sono più prevedibili, e di conseguenza evitabili, rispetto ad altri. Di questo è convinto il campione del mondo in carica che, risponde a una domanda sull'accaduto, ha dichiarato: "È tutto incredibilmente triste. Non lo conoscevo personalmente, era un pilota olandese emergente. Aveva gli stessi sogni che avevamo noi, quando avevamo quell'età e volevamo arrivare in Formula 1. È triste per tutta la famiglia, per gli amici e il team MP Motorsport. Ora dobbiamo esaminare queste situazioni, è molto importante in casi come questo. Adesso è facile incolpare la pista in generale ma la verità è che ci sono altre cose da esaminare: quanto fosse bagnata e questo tipo di cose. Dobbiamo farlo, per il futuro, per vedere cosa possiamo fare meglio per proteggere i piloti, perché penso che oggi non fosse davvero necessario".
Proprio su quel "non necessario" Max Verstappen pone l'accento, convinto che la morte del giovanissimo pilota olandese potesse essere evitata con la maggiore sicurezza in pista, soprattutto su un tracciato come quello di Spa e in condizioni complesse come quelle che in un passato recente hanno portato ad altri gravi incidenti e alla morte, nel 2019, del pilota di Formula 2 Anthonie Hubert.