Silenzio, lacrime e incredulità. L'intero box della scuderia WRT, pronto a vincere la 24 Ore di Le Mans nella classe LMP2, ha reagito così alla vista della vettura del terzetto Kubica/Delétraz/Ye ferma, nel corso dell'ultimo giro, sulla discesa del celebre ponte Dunlop.
Un'immagine che, se potesse parlare, urlerebbe disperazione. Perché in una gara che dura la bellezza di 24 ore le cose che possono andare storte sono sempre tante, tantissime, ma l'agonia di essere beffati all'ultimo giro, quando mancano circa 5 minuti alla fine (e al trionfo), non ha paragoni.
E' un dolore a cui abbiamo già assistito a Le Mans in tempi recenti quando, nel 2016, il box Toyota vide sfumare la vittoria - generale, in quel caso, e non di classe - all'ultimo giro della competizione, regalando di fatto il titolo a Porsche.
Robert Kubica, ex pilota di Formula 1 e leader del terzetto, non deve però essere particolarmente interessato ai precedenti storici di un disastro così doloroso: vedere andare in briciole una vittoria ormai certa ha spezzato l'animo battagliero del pilota polacco, che nel post gara si è lasciato andare a un pianto di delusione e incredulità. PorscheDelusione personale che ha trovato però consolazione nel team: WRT, all'esordio nella classe LMP2 quest'anno, ha vinto la categoria con la vettura rimasta in pista - la numero 31 - portando a casa un risultato tutt'altro che scontato.