Un italiano ancora sul podio della Formula 1, eppure per la Rai sembra esistere (quasi) solo la Ferrari. È questo ciò che ci siamo chiesti subito dopo il GP del Brasile, a Interlagos: Kimi Antonelli chiude il suo fine settimana con il secondo posto sotto la bandiera a scacchi, il suo miglior risultato stagionale, ma per la nostra TV di stato è più importante parlare dell’ennesima debacle della Scuderia. Dopo il GP, infatti, lo spazio dedicato all’italiano nel consueto servizio riassuntivo mandato in onda è pressoché irrilevante: circa venticinque secondi, mentre della Ferrari e di una vittoria che manca ormai da un anno se ne parla eccome.
Inaccettabile, ancor di più dopo un risultato praticamente storico: a San Paolo, a casa di Ayrton Senna, un italiano non saliva sul podio da 22 anni. L’ultimo era stato Giancarlo Fisichella nel 2003, mentre un doppio podio nella stessa stagione mancava dal 2009 con Jarno Trulli. Mancava, passato, perché adesso c’è Kimi che nell’anno dell’esordio tra i grandi continua a stupire: risultati importanti, ma non solo e Interlagos lo ha dimostrato. Che la velocità ci fosse non era mai stato messo in dubbio, altrimenti a diciannove anni non si diventa piloti ufficiali prendendo il posto di Lewis Hamilton, ma serve anche intelligenza, capacità di gestione e abilità nel resistere alla pressione specie se tutto sembra andare male o quando, negli specchietti della tua Mercedes, c’è sempre più vicina la Red Bull di Max Verstappen.
Lo ha tenuto alle spalle difendendosi senza errori e, alla fine del GP, lo stesso Max è stato chiarissimo: “Sono fiero di Antonelli”, ha spiegato a Sky Sport. “Ha avuto un weekend molto positivo e non è facile per lui con tutta la pressione che ha addosso essendo alla stagione d’esordio. Non sono sorpreso, questo fine settimana gli darà ancora più fiducia”. Una gara testamento, un vanto per l’Italia intera che torna pian piano ad essere protagonista laddove per lunghi anni non lo è stata, eppure al primo posto vengono messe le difficoltà della Ferrari, le stesse che hanno caratterizzato l’intero 2025. È vero, c’è stato un doppio ritiro pesante e, anche in Brasile, il risultato finale pesa come un macigno; ma, dall’altra parte, c’è un pilota che, affrontato il momento più complicato e delicato della sua stagione, è tornato a brillare: e non è un caso che, più di tutti gli altri, Max lo abbia sottolineato un attimo dopo aver commentato la sua di impresa.
Un fine settimana solidissimo, il migliore messo insieme fin qui: secondo in qualifica e gara Sprint, secondo nelle qualifiche del sabato e secondo al termine della gara nonostante quel contatto con Piastri e Leclerc al giro 7 che avrebbe potuto rovinare tutto. Di stoffa ce n’è tanta, eppure per qualcuno non è forse ancora abbastanza. Perché è giusto trattare le difficoltà di una squadra in crisi e non solo a livello di risultati, che la domenica non vince dal Gran Premio del Messico del 2024, ma qui non si parla soltanto di un podio: c’è un ragazzo che a diciannove anni continua a stupire, e non si può rimanere indifferenti.