Jorge Martín sarà a Valencia per l’ultimo GP della stagione, esattamente come Maverick Vinales. I due piloti spagnoli, entrambi fuori per infortunio, hanno lavorato con il chiaro obiettivo di tornare in moto in tempo per i test di inizio 2026 che, come da tradizione, si svolgeranno il martedì dopo il Gran Premio. I requisiti per passare martedì prossimo in moto senza neanche pagare la pista e le gomme a Valencia sono di fatto un paio: avere il via libera da parte dei medici, il che è obbligatorio, e aver ripreso un po’ il ritmo, il che invece è funzionale. Serve poi essere pilota in MotoGP, ma questo non è un titolo che si acquisisce nel giro di un weekend.
Stiamo però sul ritmo. Vinales, ma soprattutto Martín, proveranno a correre a Valencia sfruttando il weekend per prendere confidenza col mezzo, che soprattutto nel caso di Jorge è materia oscura da inizio anno. Utilizzare i turni di prova, le qualifiche e le gare come un test permetterà ai piloti di arrivare a martedì con i riflessi tarati sulla MotoGP e qualche idea su come e quanto il prototipo 2026 sia diverso rispetto alla moto guidata domenica. Presentarsi direttamente ai test del martedì invece rischierebbe di essere confusionario sia per il pilota che per la squadra.
Perché questo è un problema per Marc Marquez? Perché, con tutte le probabilità, il 9 volte campione del mondo sarà a Valencia soltanto per ritirare il premio della FIM, il medaglione d’oro durante la cerimonia della domenica sera. Troppo rischioso, per uno nelle sue condizioni, scendere in pista già dal venerdì come proveranno a fare Martín e Vinales, mentre farlo esclusivamente per il martedì dei test potrebbe essere ancora peggio: zero riferimenti, poco tempo e quella voglia lì di far stampare un crono rilevante per partire per le vacanze con la testa sgombra che rischierebbe di portare a un infortunio. Marc non è più il pilota del 2020 e Ducati è attenta al suo benessere, eppure chiudere così la stagione sarà dura.