Jerez è terra di prime volte, per Marc Marquez. La prima volta senza pole position, la prima volta a inseguire, la prima di suo fratello. Eppure è anche una storia che si ripete quella del GP di Spagna, perché a vederlo scivolare e ripartire non si può che pensare al 2020 in cui Marc si giocò una parte sostanziale della sua carriera. Nella similitudini tra i due episodi ci sono però tutte le differenze del mondo. Nel 2020 cade al 5° giro in curva quattro, anzi si produce in un salvataggio folle per poi rientrare in 17° posizione. Al 22° giro (di 25, come quest’anno) è terzo a cinque secondi da Fabio Quartararo che sta guidando la gara. Cade, si rompe, una valanga di conseguenze. Nel 2025 Marc Marquez cade al 4° passaggio in curva 8, riparte, comincia coi sorpassi, trova il ritmo dei migliori e chiude 12° a 20 secondi da suo fratello Alex. Ergo: non è più il Marc Marquez di una volta. Quando gli chiediamo se dopo 8 vittorie e due zeri è ancora un uomo da all in lui risponde di no, dice che questi errori sono arrivati per la sua troppa confidenza. Di certo Marc è esageratamente veloce, quasi sempre senza sforzo, praticamente sempre superiore agli altri.

Eppure questa è stata la prima volta in cui si scontra con Bagnaia in Ducati, nonché - probabilmente - la prima volta da un bel po’ di tempo che viene battuto in un duello col compagno di squadra. Il quale, in un GP di cui aveva vinto le ultime tre edizioni, ha soltanto due motivi per essere felice. Il primo è la battaglia con Marc, con tanto di carenata, portata a casa nonostante ad andare più forte fosse quell’altro. Il secondo è in quello che per Bagnaia è già un record: da quando esistono le Sprint, Pecco non aveva mai concluso a punti tutte e 10 le prime gare della stagione. Considerando i weekend in cui si correva soltanto la domenica invece, l’unica volta in cui ha concluso a punti tutte e cinque le gare da quando corre in MotoGP è stata nel 2021.
Alex Marquez: enorme. Come la copertina di Fatboy Slim fatta dal Team Gresini, che da tutto il weekend appiccica foto di Alex vestito da torero nel box di Marc. Probabile che Ducati non glielo lasci fare più adesso che è diventato profetico. Quando Alex silura Fabio Quartararo all’undicesimo giro, in sala stampa si è pensata una cosa: non può farcela. Perché è partito troppo forte e rischiando moltissimo, perché sta cucinando le gomme. E invece no, Alex prende il largo e gira due decimi al giro più forte degli altri. Arriva a tre secondi di vantaggio, stacca la mano dal manubrio e saluta. Bravo. Primo posto nel mondiale, prima vittoria. “Con Marc sapevo di avere una chance, ma quando è caduto ho fatto un click mentale. Marc mi ha attivato, sapevo che oggi era la mia giornata”. È la prima volta nella storia che due fratelli vincono nella categoria regina. Alex dice che questa giornata conta come quelle dei due mondiali che ha vinto.
Altro miracolo, poi, è quello di Fabio Quartararo. Sabato, lasciando il circuito verso le dieci di sera, le hospitality accese erano due: la VR46, con Valentino a chiacchierare assieme ai suoi, e la bella casa Yamaha, dove si sentiva un karaoke sparato a manetta. Eppure Fabio aveva fatto soltanto un giro davanti. La gara di Jerez - con pole e podio - ha cambiato la sua stagione. E, probabilmente, anche la sua carriera. Lui dice di non avere aspettative per le prossime gare e che non stanno cambiando la moto, ma soltanto provando a guidare bene. Tra due settimane si corre a Le Mans, la sua gara di casa. Staremo a vedere.
