Aleix Espargarò, attuale leader del Mondiale, ci crede. Secondo lui la sua vittoria (la prima dopo 283 Gp) e quella dell’Aprilia potrebbero non essere un episodio isolato di una stagione ancora senza padroni: “Se analizzi tutti i turni e le gare, la moto più regolare in top 5 è stata l’Aprilia numero 41. […] Abbiamo passato momenti in questi sei anni veramente difficili, dove non eravamo competitivi, con tanti problemi tecnici. Ma – dice nelle dichiarazioni riportate dalla Gazzetta – io ho sempre avuto fiducia nell'Aprilia, perché è 54 volte campione del mondo, è un marchio molto più grande di quello che la gente pensa. È vero che quando è arrivato, Massimo Rivola (l’ad Racing, ndr) ha riorganizzato Noale, ma la gente che ha iniziato il progetto, gli ingegneri, i motoristi, sono tutti ancora li. Quelli che hanno fatto la moto 2022 avevano fatto anche le precedenti. […] Per 5 anni nessuno voleva venire in questa squadra, adesso tutti ci guardano in modo diverso”.
A lungo però le cose non sono andate bene: “Non è facile. Mi ricordo il finale del 2018 e il 2019 in cui sono arrivato vicino a smettere. Non mi divertivo, cadevo tanto, mi facevo male, arrivavo a 40-50” e per me non aveva senso. La mia forza è mia moglie, che mi ha aiutato in questo percorso. Senza di lei sarebbe stato difficile”. E i gemelli? “Si dice che i figli ti tolgono un paio di decimi, la mia sensazione è che sia stato il contrario. […] Voglio vincere ancora, ma la cosa bella è che, vedendo quanto forte stiamo andando, mi ripaga del lavoro di questi anni. Ho la sensazione che siamo tra i favoriti nel Mondiale, impensabile fino a poco tempo fa”.
Come andrà ad Austin (nel 2021 è caduto cinque volte)? “Sto con i piedi molto per terra. Austin per noi sarà una prova di fuoco. Se qui finisco nei top 5, sarò un candidato vero per il titolo. Sarà una sfida vera, e questo alimenta molto il mio ego”.
Dovizioso si starà pentendo di non aver scelto Aprilia? “La sensazione che ho avuto è che a lui non sta piaciuta la moto. Per me ha sbagliato”.