Nei primi mesi della passata stagione Alex Marquez lo ripeteva: "Non mi sto più divertendo". È una delle frasi sportivamente più allarmanti che un pilota di MotoGP possa prununciare insieme a "vado piano ma non capisco il motivo" e "cado senza sapere il perchè". Dopo un esordio brillante in top class nel 2020 in sella alla Honda ufficiale (due secondi posti consecutivi a Le Mans e Aragon, dove la settimana successiva una scivolata ha compromesso una potenziale vittoria), Alex è stato "retrocesso" nel Team LCR di Lucio Cecchinello e, a parte sporadiche prestazioni di rilievo a Portimao, il fratello di Marc nel 2021 e nel 2022 ha costantemente faticato ai margini della top 10. Una fatica che mal si sposava con lo storico di un due volte campione del mondo ( titolo del 2014 in Moto3 e del 2018 in Moto2). Il dubbio in merito a quali fossero le reali origini delle difficoltà nasceva spontaneo. Il dilemma esistenziale del mondo delle due ruote: "Colpa del pilota o della moto?"
Se l'è domandato anche Alex Marquez, prima di cambiare moto, darsi una risposta e riferirla a noi, che siamo andati ad intervistrarlo alla presentazione del Team Gresini. La squadra di Nadia Gresini ha elegantemente accolto Alex Marquez a Cervia, prima di togliere il velo alle Desmosedici disegnate da Aldo Drudi. Resta l'azzurro che ha colorato le quattro vittorie di Bastianini della scorsa stagione, mentre il rosso Ducati si sposta in zona retrotreno. Su cupolino il nuovo 73 bianco di Alex Marquez.
Alex, numero 73 sulla Ducati. Una bella novità.
"Si mi piacciono molto sia la livrea che la moto. Sono molto emozionato oggi perchè far parte della famiglia Gresini mi rende orgoglioso. È una stagione molto stimolante da affrontare per me, che cambio moto e squadra. E poi cambia anche il format dei weekend di gara. Sarà tutta da vivere, ma già il 73 su questa livrea mi piace".
Hai già avuto un assaggio della Ducati a Valencia: qual'è stata la primissima impressione rispetto alla Honda?
"La prima impressione è stata bella. Ovviamente non ero al 100% della confidenza in sella perchè la Ducati è molto diversa dalla Honda, ma i tempi venivano e questo è molto importante. Non vedo l'ora di essere in Malesia, anche perchè a Valencia avevamo solamente un giorno di prove che ci limitava. Le tre giornate di Sepang saranno importantissime per capire a che punto siamo, dove siamo forti e le aree in cui dovremo migliorare. Ci sarà anche da capire che metodo di lavoro utilizzare i vista del nuovo format del weekend di gara".
Prendi il posto di Bastianini: non il più facile dei compiti visto quello che ha fatto Enea nel 2022. Che obiettivo ti sei posto per il 2023?
"Enea come hai detto è ormai tra i top riders fissi della MotoGP, questo non fa altro che stimolarmi. Quando l'anno scorso lo vedevo vincere e guidare così bene con questa moto mi sono detto 'ok allora lo posso fare anch'io'. Però la prima cosa che vorrei per questa stagione è tornare a divertirmi in sella, poi proverò a replicare i risultati di Enea. Sono molto contento di prendere la sua eredità".
Con Enea hai parlato? Ti ha dato dei consigli?
"Consigli specifici non me ne ha dati perchè comunque in pista siamo rivali. Però abbiamo parlato, ho sempre avuto un buon rapporto con lui, è gentile. Sicuramente in Malesia parleremo più a fondo tecnicamente, ci confronteremo su dati e telemetria. Dovrò imparare molto da lui e da Pecco per essere pronto per la prima gara".
Cosa ti ha detto tuo fratello Marc quando gli ha riferito che saresti salito su una Ducati?
"Marc è un rivale in pista, ma fuori è mio fratello e sapeva che a fine 2022 avrei cambiato moto. Quando è venuta fuori l'opportunità di passare in Gresini Marc mi ha subito detto 'vacci perchè starai sicuramente meglio che sulla Honda'. Lui sapeva che per il mio stile di guida la Honda non era una moto facile, la Ducati era l'opportunità che sentivo avrei dovuto cogliere".
Hai vinto due titoli mondiali e al primo anno in MotoGP hai fatto altrettanti podi, prima di attraversare un paio di stagioni complicate. Questa è la sfida più grande della tua carriera?
"Può essere, sicuramente è la più eccitante. Gli ultimi due anni sono stati duri e a volte mi chiedevo se fossi ancora capace di andare in moto. Però poi in altri momenti, dopo buoni risultati, mi convincevo di essere il solito Alex. Da lì ho pensato che avrei dovuto cambiare aria".
Alex è vero che con Marc state già scherzando sulle scie?
"Un pò, lo ammetto. Scherziamo sempre sulla scia, su dove potremmo sorpassarci. Siamo fratelli bastardi, competitivi, ma con affetto".
Ti sei già prefissato la posizione in classifica nella quale vorresti vederti tra una decina di mesi?
"Vorrei ritrovarmi più avanti possibile, ma non mi sono prefigurato una posizione. Voglio prima lavorare, essere pronto per Portimao e vedere come vanno le prime 3-4 gare. A quel punto potrò impormi un obiettivo realistico, ora è troppo presto per dirlo anche perchè devo ancora capire bene come mi troverò sulla Ducati".
Verrai a vivere qui in Romagna?
"No (ride, ndr), vivo a Madrid e resterò lì".
Se dovessi dire una solo parola sulla Ducati dopo averla provato per un solo giorno?
"Wow".