Ve lo ricordate Mad Max? Diciassettenne inferocito con la sindrome da kamikaze imprevedibile? Vi ricordate quanto vi stava antipatico il suo atteggiamento sbruffone e la sua incapacità di scusarsi?
Adesso che avete focalizzato tra i vostri ricordi il piccolo e irruento (e antipatico) Max potete ammetterlo dai, l’odio che provavate per lui ha cambiato forma.
Negli anni Verstappen è cresciuto, è maturato, ha mostrato il suo talento sotto una luce diversa, facendo capire a tutti che quest'anno deve essere l'anno, che con una macchina competitiva è davvero pronto a battere, o almeno a dare spettacolo cercando di farlo, il re assoluto della Formula 1 contemporanea: Lewis Hamilton.
Lungo la strada non ha perso neanche il carisma da cattivo ragazzo, la personalità strana, la fiducia in se stesso che spesso sulle pagine dei giornali si trasforma nell'egocentrismo di un ragazzino sbruffone che, a domanda diretta, risponde: "Con parità di macchina io penso di essere più veloce di Hamilton".
Non si pone sullo stesso piano di un sette volte campione del mondo, lui ci si piazza davanti. Glielo chiedono e risponde: sì, credo di essere meglio di lui. E alla fine come si può pensare di battere una divinità delle quattro ruote con un atteggiamento che sia, anche solo lontanamente, diverso da questo?
Max non ha perso niente, lungo la crescita, se non l'irruenza dei suoi primi giorni in pista, quella che lo faceva sbattere a muro, colpire gli avversari, arrabbiarsi con i giornalisti perché gli chiedevano il motivo di quest'anima così difficile da imbrigliare.
Ma nella situazione giusta quell'irruenza lì, ancora oggi, sono sicura che la tirerebbe ancora fuori. Le ha dato forma diversa, ma imparando a gestirla l'ha tenuta al sicuro dentro di sé.
C'è solo una cosa che quindi è radicalmente cambiata in queste ultime stagioni e, in modo particolare, in questo 2021: l'atteggiamento dei non fan di Verstappen nei confronti di Max.
L'olandese non può stare indifferente, con lui non funziona così, e siamo passati da anni in cui sembrava che tutti odiassero questo ragazzino troppo giovane, troppo cattivo e troppo antipatico, a un 2021 in cui, vedendolo lottare per il titolo, tutti - magari senza ammetterlo apertamente e rimanendo fedeli alla tifoseria di casa - sotto sotto sperano che il mondiale lo vinca lui.
Che spodesti Hamilton, che sia finalmente il volto nuovo di una Formula 1 che sta cambiando, che ci regali la lotta mondiale di questo inizio di stagione ancora e ancora, mille volte così, perché è questo qui il motorsport, questa la sfida per cui vale la pena amare la Formula 1.
E allora ammettetelo dai, anche voi che tanto lo odiavate ai suoi esordi e che lo avete maledetto in tutte le lingue: anche voi, almeno un po', quest'anno state tifando per lui.