“Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma tutti hanno sempre parlato di Marco spendendo parole meravigliose. E allora questo deve avere un significato, mi sarebbe tanto piaciuto incontrarlo”: così Pecco Bagnaia, a dieci anni dalla morte di Simoncelli, dopo aver conquistato la pole sul circuito dedicato al Sic.
Sul fondo dello schieramento a Misano c’è invece uno che il ducatista conosce bene, Valentino Rossi, all’ultima gara (salvo future partecipazioni da wild card o altre sorprese) in Italia: “È il mio idolo di sempre. La prima volta che l’ho incontrato, dopo aver firmato il contratto per l’Academy – le parole di Bagnaia in occasione dello #SkyRossiDay – ho avuto un brivido freddo quando mi si è presentato dandomi la mano e dicendo «Valentino», come se non lo sapessi. È stato bello, me lo ricordo perfettamente”.
Cosa lascia Rossi? “Quello che ha fatto lui per questo sport è stato renderlo così bello, lui è riuscito a trasmettere una passione sconfinata verso le moto e ha fatto appassionare la gente proprio perché riusciva a trasmettere che la sua vita era quella. Ed è sempre stato molto vero davanti alle telecamere. Se adesso la MotoGp è così è grazie a lui, se ci sono gli sponsor che ci sono, se siamo andati avanti con tutto quello che abbiamo è solo grazie a lui. E lascerà più che un vuoto, più che un ricordo. Lascerà veramente tantissimo a questo sport e penso che nessuno sia ancora effettivamente pronto a dire «Ciao» a Vale”.
Ma Pecco può essere l’erede di Vale? “Penso che ancora parlare di eredità sia difficile, anzi, penso che nessuno sarà mai l’erede di Valentino. È un qualcosa di impossibile. Ha dato e lasciato tanto di più di quello che in questo momento io posso dare. Io sono più chiuso, più timido, meno espansivo in certe situazioni, quindi è una grande differenza che c’è tra noi due. Però penso che se un giorno riuscirò anch’io a trasmettere la sua passione sarà già una grandissima cosa”.
E il titolo? “Quartararo è molto forte, e ha 52 punti di vantaggio a tre gare dalla fine. Temo sia quasi impossibile. Intanto devo vincere a Misano. Ma in questo mio primo anno con la Ducati ufficiale l’obiettivo era soprattutto fare esperienza, essere costante: per poi puntare al titolo nel 2022”.