Non ha fatto in tempo a godersi la sua prima vittoria al Mugello con la Ducati che Pecco Bagnaia, a Barcellona, si è ritrovato a fare i conti con l’incidente causato da Taka Nakagami che lo ha trascinato a 66 punti da Fabio Quartararo. Punti pesanti che, tuttavia, sono soprattutto dovuti a un inizio di stagione più complicato del previsto, quando la GP22 si era rivelata troppo acerba per i piloti: “Per me la svolta è stata a Portimao - ha raccontato Bagnaia a Solomoto - Sono partito da dietro, ultimo, dopo una caduta che mi ha fatto male alla spalla, ma sono riuscito a risalire ottavo, quindi è stata una bella gara che mi ha permesso di recuperare il feeling per essere di nuovo davanti” .
Il che spiega, secondo Pecco, anche gli ottimi risultati di inizio stagione di Bastianini: “Enea è l'unico pilota Ducati con la moto GP 21, il resto di noi ha dovuto lavorare sodo per ottenere i risultati e adattarsi alla GP22. E all'inizio non è stato facile, perché pensavamo di ricominciare dallo stesso punto in cui ci eravamo lasciati l'anno scorso , ma non è stato così, tutt'altro. Ci sono volute quattro o cinque gare, ma alla fine siamo arrivati”.
Al punto da vincere in casa, con una moto italiana: “25 punti sono sempre 25, ovunque. Ma quello che mi è piaciuto, soprattutto, è stato rivedere le persone in pista dopo una così lunga assenza e vederle apprezzare i nostri risultati, questo mi ha reso molto felice. Nakagami a Barcellona? Così che sono le corse e non posso aggiungere molto di più. Dobbiamo continuare a lavorare e rimanere concentrati per i prossimi round: ci saranno gare dove potremo fare bene e recuperare punti. Ma non sarà facile visto la costanza di Quartararo, che è andato forte anche nei test di lunedì. L'anno scorso avevamo già uno svantaggio notevole e abbiamo chiuso la stagione con 26 punti, quindi tutto è ancora molto aperto”.
In termini di sviluppo invece, Pecco racconta di aver fatto grossi passi in avanti per quanto riguarda la maneggevolezza: “Non credo che riusciremo ad aumentare ancora di più questa velocità massima. Però ci tengo a precisare che oggi la moto da sola non raggiunge quelle velocità, che un pilota deve sempre stargli sopra, anche sul rettilineo. È inutile andare così veloce sul rettilineo se poi perdi in curva. È vero che la nostra moto sta migliorando molto, ma oggi la mia moto va meno dell'anno scorso. All'inizio dell'anno era una moto impossibile”.
Non manca, chiaramente, una considerazione sul mercato piloti. Bagnaia lo aveva detto chiaramente, avrebbe preferito tenere Miller, ma sapeva bene di non avere grosso peso decisionale sulla questione: “Mi sarebbe piaciuto, ma non sono io che ho dovuto scegliere se sarebbe venuto un altro pilota o se Jack sarebbe rimasto. Quello che mi sarebbe piaciuto è che fosse continuato perché siamo stati insieme per tre anni e abbiamo un ottimo rapporto”. Ora, invece, resta da capire chi andrà ad affiancarlo tra Bastianini e Martín: “Io e Enea abbiamo un buon rapporto. Ci siamo incontrati per la prima volta in pista nel 2006 e da allora abbiamo più o meno sempre corso insieme, quindi ci conosciamo da tanti anni. Jorge invece è uno dei piloti più forti del Motomondiale e mi piacerebbe vederlo lottare ancora per le prime posizioni come abbiamo fatto l'anno scorso a Valencia. Sicuramente deve ancora capire un po' questa nuova moto, come è successo a me. Ma quando lo farà, i suoi risultati cambieranno”.