Quando Brad Binder arriva in sala stampa per raccontare la sua gara i piloti Aprilia sono ancora sul podio. Ed è il segno, in un certo senso, di un GP che si è sviluppato in due direzioni diverse, opposte anche, con due moto italiane sul tetto del mondo e altre due demolite, coi rispettivi proprietari diretti verso l’ospedale di Barcellona. Per Enea Bastianini si parla - ma di notizie certe non ce ne sono - di una frattura al pollice sinistro e di alcune complicazioni al malleolo tibiale sinistro, che dovrà essere operato. Sembra sia andata meglio a Pecco Bagnaia invece, che potrebbe essersela cavata con gravi contusioni ma niente di più serio.
Gli occhi di Brad Binder però sono fissi, le pupille dilatate. “Sono state due ore di follia”, dice subito. A vederlo qui sembra che abbia chiesto a chi gestisce gli appuntamenti con la stampa una cosa sola: finiamo presto, fammi andare a letto. Fammi uscire dal circuito il prima possibile. “Sono partito molto bene, ero tra Maverick e Miguel tra curva uno e due”, continua a raccontare. “All’uscita della due ho visto Pecco e la sua moto in mezzo alla pista. Ho colpito un pezzo della sua moto e ho cominciato a scuotere la moto per evitarlo, invece ho colpito la sua gamba, o qualcosa. Non lo so ragazzi, grazie a Dio l’ho visto muoversi, ovviamente non sta bene ma sembra a posto. Quando siamo ripartiti non avevamo le gomme a disposizione, abbiamo usato l’anteriore della qualifica. La partenza è andata bene, poi abbiamo avuto un problema tecnico. A quel punto sono andato a vedere Pecco e sembra sia ok”.
Inutile fargli domande. Brad è quasi altrove, vuole soltanto raccontare il suo punto di vista e andarsene: “Ritrovare concentrazione è stato difficile, ma la verità è che questo è l’incubo peggiore di ogni pilota, sono solo felice di non averlo preso in pieno. Ora magari non sta benissimo, ma sono sollevato che sia almeno ok. Quando sono entrato al centro medico non me lo aspettavo certo rilassato, ma era a posto. La mia moto fumava prima dell’impatto? Credo un pezzo della sua moto nel radiatore. Ma non ho visto niente”.