Enea Bastianini ha cominciato presto, prestissimo. Aveva 3 anni e 3 mesi quando il papà Emilio lo ha messo per la prima volta su di una moto. Da quel giorno il numero di gara è stato il 33, e da lì il pilota di Marebello, a pochi chilometri da Rimini, non ha mai smesso. La famiglia non è abbiente, ma appassionata: il papà gestisce un banco di vestiti al mercato e sogna di avere un figlio che fa il pilota, e così è andata.
Bastianini comincia la sua carriera di pilota vincendo il campionato europeo della MiniGP70 con RMU Moto nel 2011, poi passa al monomarca Honda (che si correva con le NSF250R) con cui vincerà il titolo italiano. È il 2012 ed Enea ha appena 15 anni.
Poi arriva la Red Bull Rookies Cup, che vale ad Enea il 4° posto finale ed un sodalizio con l’importante sponsor austriaco con cui Enea collabora ancora oggi. Nel 2014 finalmente Enea Bastianini debutta nel motomondiale Moto3 con Fausto Gresini, chiudendo la stagione con 2 secondi posti e la nona piazza finale.
Poi gli anni della Moto3 tra podi, vittorie e sofferenza. Nel 2015 chiude al terzo posto finale con 207 punti, ed è già chiaro a tutti che il talento del romagnolo è fuori discussione. Nel 2016 arriva il primo infortunio a causa del quale dovrà saltare il GP di Francia, e poi un secondo nello stesso anno, rimediando una brutta frattura vertebrale prima del Gran Premio d’Australia a Phillip Island. Nonostante tutto riesce a chiudere la stagione al secondo posto. Poi un anno in Estrella Galicia, dove però chiude al sesto posto: manca il feeling con la moto ed il team per puntare al massimo risultato, così l’anno successivo passa a Leopard con Lorenzo Dalla Porta, che vincerà il titolo.
Nel 2019 passa in Moto2 con il Team Italtrans gestito da Giovanni Sandi e, dopo una stagione di alti e bassi, caratterizzata da un infortunio al piede ed un solo podio ,inizia la sua stagione da protagonista assoluto nella Moto2. Bastianini conquista 3 vittorie e 7 podi, laureandosi campione del mondo all’ultima gara nel GP del Portogallo a Portimao.
Queste le sue parole a caldo, dopo la gara:
“È un onore essere qui a festeggiare sta cosa. Adesso ancora l’abitudine non l’ho fatta, devo realizzare tutto. È un sogno che si avvera, è stata una gara difficile perché gestire tutto quanto.. quando ho capito che potevo farcela con le gomme mi sono messo lì e quando ho visto Sam in 3° posizione ho detto ok, mi accontento.
Voglio ringraziare tutti quanti a partire dalla Dorna, poi tutto il Team, il mio preparatore, la famiglia, la mia morosa… tutti quanti!”
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