Tra le strade di Montecarlo un primo giro folle nella domenica della Formula 1 ha costretto la direzione di gara a sventolare bandiera rossa e interrompere immediatamente il Gran Premio. Tre le monoposto coinvolte: le due Haas di Kevin Magnussen e Nico Hülkenberg e la Red Bull di Sergio Perez, completamente distrutta al centro della pista dopo il fortissimo impatto contro le barriere. A causare l'incidente il tentativo di Magnussen di infilarsi per passare su Perez all'inizio del Rivage in un punto senza spazio, dando il via così all'impatto che ha portato al ritiro di tutte e tre le monoposto. Fortunatamente i tre piloti sono subito scesi dalle vetture e sono tornati di box sulle proprie gambe, scongiurando ogni preoccupazione. Fuori dalla pista però un altro piccolo miracolo si è consumato: a metà della salita, dietro ai muretti che delineano il tracciato, un gruppo di una decina di fotografi stava immortalando le monoposto durante il primo giro, quando si è visto arrivare addosso la monoposto "in volo" del messicano Perez. Uno spavento enorme per tutti i fotografi coinvolti che fortunatamente però non hanno subito ferite gravi con l'impatto dei detriti della vettura che li ha colpiti. Uno di loro, il fotografo italiano Andrea Diodato, è stato trasportato all'ospedale per accertamenti e per la medicazione di alcune ferite riportate alla gamba, salvo poi tornare nel paddock per proseguire il suo lavoro e chiudere il weekend di Monaco immortalando la vittoria di Charles Leclerc.
"Da lontano ho visto Magnussen e Perez che si erano toccati - ci ha raccontato dopo l'incidente - quando mi sono accorto che le vetture stavano venendo verso di noi mi sono subito buttato a terra. Quando la macchina ha preso il guard rail, molti pezzi sono arrivati verso di noi e uno mi ha colpito". Fortunatamente niente di grave per Andrea, che trasportato all'ospedale è stato medicato: "Una botta sulla gamba e una piccola escoriazione sulla coscia, ma niente di più".
Per precauzione Andrea è stato trasportato in ambulanza ma i medici "avevano già verificato sul posto che era tutto ok. Le procedure vogliono comunque il trasporto in ospedale per sicurezza e vanno seguite. Sono uscito dopo 25 minuti più o meno ed erano appena arrivati i miei genitori che erano in giro per Monaco e sono venuti a controllare le mie condizioni". Dopo essere stato dimesso, Andrea non ci ha pensato due volte ed è tornato al lavoro: "Sono ritornato subito in sala stampa a prendere le macchine fotografiche per andare in pista. Avevo solo in mente di fare le foto dell'arrivo e per fortuna sono venute come le volevo. Alla fine nessuno si è fatto male, siamo stati fortunati perché la sicurezza c'è e ha standard altissimi. Un rischio comunque c'è sempre e noi lo sappiamo. E' una parte del nostro lavoro, ne siamo consapevoli!".