"Per me essere a Tokyo è un sogno che si avvera". Sono queste le prime parole di Francesca Fossato, fisioterapista dell’ospedale Mauriziano di Torino, quando le si chiede di commentare la sua partecipazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Intervistata dal Corriere Torino la fisioterapista, classe 1984, racconta una storia fatta di rinascita, sacrificio e passione: la sportiva infatti farà parte della Nazionale femminile azzurra di sitting volley, nel corso delle Paralimpiadi al via il 24 agosto a Tokyo, come palleggiatrice, traguardo fino a qualche anno fa ritenuto irraggiungibile.
I fatti che l’hanno portata ad avvicinarsi al sitting volley risalgono al 2017 quando, un incidente in moto, le fece perdere la gamba sinistra. L’incontro con questa disciplina avvenne in seguito a svariati mesi di ricovero e riabilitazione.
Tornata al lavoro, oggi continua ad esercitare la professione che, per ironia della sorte, è proprio quella della fisioterapista, insegnandola anche ai più giovani studenti.
Francesca non si è mai arresa facendo tesoro della propria professione, scegliendo di praticare il suo sport preferito: decisivo l’incontro all’Art4sport, la onlus di Bebe Vio con cui collabora e gioca con la DiaSorin Fenera Chieri ’76.
Poi la chiamata: il Comitato Paralimpico italiano della Regione Piemonte le propone il sitting volley, da qui comincia una nuova storia che la vedrà vincere l’argento agli Europei e poi ottenere il pass per le Paralimpiadi di Tokyo 2020 tra le dodici azzurre scelte per rappresentare l’Italia del sitting volley.
La storia di Francesca è un esempio di tenacia, grinta e di come a volte nella vita si possa essere anche più forti del destino.