“Se, e quando, l’azzurro diventerà rosso ci penseremo”. Nadia Gresini ha parlato così ai microfoni di Sky, pochi attimi dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio di Francia. In quel “ci penseremo” c’è tutta la voglia e la necessità di godersi il momento, di accantonare il futuro. Perché dopo la vittoria di Bastianini a Le Mans un’ondata di convinzione popolare ha travolto quasi definitivamente il paddock: il pilota di Rimini nel 2023 vestirà i panni rossi del team ufficiale accanto a Pecco Bagnaia, scalzando Jack Miller. In tanti danno per scontato che il cambio di casacca di Bastianini sia cosa già compiuta e dovuta, che Miller sia stato messo alla porta e che sarebbe perfetto avere i due italiani più in forma del momento nello stesso pollaio rosso.
Spesso i conti fatti con la calcolatrice denotano una freddezza di fondo e, anche in un mondo rapido e cinico come quello della MotoGP, rischiano di essere bruciati dal calore dei sentimenti. Il legame tra Enea e la famiglia Gresini non è trascurabile, così come non può passare inosservata l’armonia che scorre tra Pecco e Jack, in grado di causare effetti distensivi nell’ambiente Ducati. E Miller, dopotutto, è quinto nel mondiale davanti al pilota di Chivasso. Ora immaginate Bagnaia e Bastianini compagni di squadra nel team ufficiale. Entrambi velocissimi, campioni del mondo, connazionali, esaltati dalla stampa e, per forza, rivali. Riuscite a figurarvi Pecco che offre la scia ad Enea in qualifica? Oppure Enea che mostra le sue traiettorie a Pecco nel primo settore di Austin? Con una risposta negativa contribuireste a spargere zizzania, in caso affermativo vi fareste prendere da un eccesso di buonismo. E allora la testa, mentre dondolerà tra approvazione e disapprovazione, andrà alla ricerca di un equilibrio, quello che lascia tutti d’accordo.
“Ci siamo incontrati a Le Mans giovedì sera con Paolo Ciabatti e Gigi Dall’Igna – ha raccontato Carlo Pernat a Sky – con cui abbiamo stabilito che Enea avrà un contratto di due anni con Ducati per il 2023 e il 2024. Gli verrà garantita la moto ufficiale con sviluppi ufficiali, oltre al suo capotecnico e telemetrista attuali al suo fianco. Non c’è niente di firmato ma ci siamo stretti la mano, dopodiché decideranno loro (Ciabatti e Dall’Igna, ndr.) in che team collocarlo tra il Mugello e Barcellona”. È evidente che anche ai piani alti di Borgo Panigale siano alla ricerca dell’incastro ideale che accontenti tutte le parti in causa. La possibilità di vedere Bastianini ancora ricoperto dall’azzurro Gresini resiste e non esclude che Enea, sotto la tuta celeste, indossi le vesti rosse ufficiali. Il tutto senza intaccare la sintonia tra i piloti del team factory.
Lo stesso Pernat, dopo il trionfo del suo pilota in Texas, aveva spiegato di quanto Enea avesse bisogno di una squadra italiana “a conduzione famigliare” e, per questo, non sarebbe mai approdato in Honda nel futuro più prossimo. Il manager genovese si riferiva anche al 2017: “Bestia” correva per il team spagnolo Estrella Galicia e, in un ambiente estraneo, ha corso la sua peggiore stagione di sempre.
In effetti risulterebbe difficile metabolizzare un’eventuale separazione tra Bastianini e Gresini, e non solo per il rapporto che lega Enea, dai tempi del suo esordio nel Motomondiale, a doppio filo con il team di Fausto. È complicato pensare che possa nascere una combinazione migliore di Bastianini-Gresini da un’altra parte, senza che l’uno non senta la necessità di ricongiungersi all’altro, come già accaduto in passato. È facile, invece, vedere quel 23 fucsia così ben mescolato tra il rosso Ducati e l’azzurro Gresini.