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E se la Red Bull vincesse davvero tutte le gare?

  • di Elisa Lecis

17 marzo 2023

E se la Red Bull vincesse davvero tutte le gare?
La prima gara del Campionato di Formula 1 ha messo in luce l’enorme superiorità della Red Bull rispetto ai restanti team. Con la gara di Jeddah alle porte è naturale chiedersi se la prestazione vista in Bahrain sarà stata un unicum o assisteremo al dominio di Max Verstappen e Sergio Perez per tutta la stagione appena iniziata

di Elisa Lecis

In Bahrain, sul circuito del Sakhir, primo appuntamento del più lungo campionato di Formula 1, la Red Bull ha guadagnato la prima doppietta stagionale conducendo una gara a senso unico e in totale controllo. La facilità con la quale è arrivata questa prima vittoria Red Bull sorprende e preoccupa allo stesso tempo, la scuderia di Milton Keynes ha messo in scena tutta la sua strapotenza e superiorità e gli altri team, impotenti, sono rimasti a guardare, accontentandosi della lotta per il terzo posto. Terzo posto che nella situazione attuale equivale al primo, il primo dopo le monoposto del toro, troppo veloci persino da avvicinare e che hanno rifilato quasi un secondo a tutti. Tanto più che, a circa metà dei 57 giri previsti, il team di Milton Keynes ha invitato il proprio numero 1 a ridurre il passo per risparmiare il mezzo meccanico in vista del prosieguo della stagione.

Al termine della gara gli altri team sono sembrati quasi rassegnati per la supremazia delle due Red Bull. “La Red Bull ha il campionato in pugno, non credo che quest'anno ci sia qualcuno che possa lottare con loro. Mi aspetto che vincano tutte le gare di questa stagione. Questa è la mia scommessa. Con le prestazioni che hanno mostrato in Bahrain, non vedo nessuno che possa sfidarli". Queste le parole di George Russell alla fine della gara in Bahrain, chiusa al settimo posto in classifica e soprattutto a ben 56 secondi da Max Verstappen. Se le parole di Russell risultassero profetiche e davvero la Red Bull vincerà tutte la gare questo sicuramente ucciderebbe l’intrattenimento e la spettacolarità per la quale si sono impegnati sia Liberty Media che tutto il circus, con tanto di cambio del regolamento. 

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Ma, diciamolo, non lo si può escludere a priori. È già successo in passato, o quasi. Nel 1988 la leggendaria McLaren MP4/4 guidata da Alain Prost e Ayrton Senna riuscì a vincere 15 gare su 16, diventando la prima monoposto in Formula 1 per il rapporto tra vittorie e GP disputati, con una percentuale del 93,75%. I due piloti della McLaren quell’anno lottarono tra di loro per la conquista del titolo, senza che alcun avversario potesse inserirsi nel duello. Un divario enorme fra le due McLaren e le restanti monoposto in griglia, lo stesso visto in Bahrain la scorsa settimana. Un gap talmente importante che ha effettivamente stupito tutti e che, se non fosse un caso isolato, come sperano tutti nel circus, sarebbe veramente difficile, se non impossibile, da colmare.

“La Red Bull è su un altro pianeta. Fa male che siano così veloci, mi ricorda i nostri anni migliori perché hanno dato un secondo al giro a tutti gli altri. “Questo il commento a fine gara di Toto Wolff, team principal Mercedes. Ed effettivamente è così, la Red Bull sembra aver trovato la formula magica per sfruttare a meglio il nuovo regolamento, e la gara del Sakhir ha ricordato le tante gare dominate dalla Mercedes nell’ultima decade di Formula 1.

Ma si sa, lo sport è fatto di cicli che si alternano, se per quasi una decade abbiamo assistito allo strapotere della Mercedes e di Lewis Hamilton, ora sarà arrivato il momento della Red Bull e del suo pupillo Max Verstappen di vincere tutto surclassando gli avversari. Corsi e ricorsi storici, in un alternarsi di vincitori e vinti, di chi esulterà e di chi invece attenderà con impazienza il suo turno.

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