Il processo di transizione ecologica nel settore delle auto non può e non deve ridursi all’elettrificazione dei veicoli. Lo sostiene Stefano Domenicali, presidente e Ceo della Formula 1, intervistato nell’ultima puntata del programma Re Start su Rai 2, il 14 marzo. “Le transizioni tecnologiche ed energetiche”, ha spiegato Domenicali, “richiedono flessibilità mentale. Non potrà mai avvenire solo una mobilità delle macchine elettriche”. Il numero 1 della Formula 1 si riferiva al dibattito in corso a livello europeo sull’intenzione di Bruxelles di proibire la benzina e il diesel per le auto entro l’anno 2035. Un indirizzo che sta trovando oppositori in vari Paesi, dalla Germania all’Italia (in prima fila il ministro dei trasporti, Matteo Salvini), e Domenicali sembra schierarsi con loro.
Entrando nello specifico della Formula 1, Domenicali ha chiarito il suo punto di vista riguardo l’ipotesi che case costruttrici come, ad esempio, la Ferrari, possano convertirsi totalmente all’elettrico: “Quello che sta venendo fuori sempre di più è il fatto di pensare che ci siano altre forme di sostenibilità, perché l'impatto economico non è sostenibile. È giusto che la politica dia obiettivi sfidanti, ma le modalità spettano al mondo aziendale che conosce i sistemi nella sua interezza”. L’amministratore delegato invita il decisore politico al realismo: “C'è la necessità di essere prudenti nelle scelte, ci sono filiere che vanno valutate nella maniera giusta e l'Europa deve svolgere un ruolo importante anche in questo contesto. La politica europea deve tenere conto della situazione”. La F1, comunque, farà la sua parte, con l’obiettivo di “avere motori ibridi e sostenibili carbon neutral entro il 2030. La Formula 1 svolgerà una funzione acceleratrice di tali processi nei prossimi anni”.