Bahrain, Arabia Saudita, Austin e poi finalmente in Europa: il giro del mondo della Formula 1 prosegue a ritmi incalzanti. E nei prossimi anni potrebbe essere anche peggio, con 25 o più gare in calendario. Di fatto ormai non si corre solo a gennaio e se è vero che sono stati quasi eliminati i test, le gare sono davvero tante se non troppe e la salute dei piloti potrebbe risentirne andando avanti di questo passo.
Soprattutto perchè non va sottovalutato il problema del jet lag. Ormai Lewis Hamilton e compagni sono diventati esperti nel passare da un fuso orario all'altro ma non fa benissimo scovolgere così tanto il proprio equilibrio, in particolare per quanto riguarda il ritmo del sonno.
Per questo, sempre più piloti e team si stanno affidando ad una tecnologia partita dai giocatori Nba e che in sostanza riguarda il cosiddetto "anello del sonno". Si tratta dell'ultimo strumento smart che appunto non si mette al polso ma direttamente al dito e monitora tutte le nostre funzioni vitali, partendo appunto dalla qualità e delle fasi del sonno.
Un colpo di sonno in Formula 1 non si è ancora visto ma per correre a più 300 km/h per due ore tutti i weekend è meglio essere freschi e riposati. L'unico problema è che il regolamento della FIA parla chiaro: i gioielli alla guida sono vietati e quindi lo sono al momento questi specialissimi anelli. Almeno mentre si è al volante.