Quando si parla di Formula 1 Francesco Mandelli esce da qualsiasi personaggio. Gode, si incazza, soffre e spera. È appassionato, più che tifoso, ma dentro il motorsport non c’è spazio per le emozioni a metà, per le vie di mezzo di chi non sa da che parte stare.
Lo abbiamo chiamato dopo il caos del Gran Premio di Silverstone per parlare dell’incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen alla Copse, "un contatto di gara - secondo l'attore - che si poteva anche evitare di sanzionare" e di tempi in cui, scontri così, segnavano le sorti del mondiale "come con Senna e Prost a Suzuka".
Tempi in cui la Formula 1 non cercava il consenso del pubblico, e rifletteva uno spirito, una fantasia ingegneristica, oggi seppellita da burocrazia e direttive, divertimento immediato e audience televisivo.
Tra un'antipatia insanabile, quella per Max Verstappen, e un amore che non chiede spiegazioni, quello per la Ferrari, Francesco Mandelli dice la sua su passato, presente e futuro della Formula 1. Lasciandoci anche un pronostico sul vincitore del mondiale.
Max Verstappen e Lewis Hamilton alla Copse. Chi ha ragione?
Non è facile da valutare. Se guardi la dinamica Hamilton non ha fatto una manovra cattiva o scorretta. Quando hai la testa dentro al casco non ragioni sul fatto che sei alla Copse a 250 all'ora. Ci provi e 99 volte su 100 ti va bene, non succede niente, sta volta invece si è sfiorato il dramma. Ma se guardiamo solo i fatti allora la penalità poteva anche non esserci. D'altronde nel calcio, ad esempio, non espelli un giocatore perché fa un fallo non cattivo ma chi lo subisce si fa molto male, devi valutare solo quello che è successo.
Certo, gli steward sono chiamati a giudicare l’azione e non le conseguenze…
E qui purtroppo credo che abbiano fatto il contrario. Ha pesato molto il contesto dell’incidente e il fatto che su quella macchina ci fosse Verstappen, che è in lotta per il mondiale. Poi è davvero molto difficile giudicare però, per me che sono cresciuto con un’altra Formula 1, questo qui è un semplice incidente di gara. Io ho visto gli scontri di Senna e Prost a Suzuka, dove si buttavano fuori per il titolo, e nessuno ha tolto il mondiale a Senna o a Prost.
Il rischio a cui andiamo incontro, con tutte queste penalità, è quello di modificare le sorti della stagione?
Prendi l’esempio del calcio. Senna e Prost per anni se le sono date come Chiellini che, negli ultimi minuti della finale degli Europei, prende Saka per la maglia e lo tira per terra. Però non lo espelli, non dai il rosso. A Hamilton è successa la stessa cosa e gli è stata data una penalità, un giallo. Va bene così, ma pensare di andare oltre a questo per me, per come vedo io la Formula 1, è fuori di testa.
Anche perché una penalità di 10 secondi è praticamente inutile
Esatto! 10 secondi con questa Formula 1 qua, con la velocità che ha la Mercedes di Hamilton con strada libera davanti, sono inutili. Tanto valeva non darglieli. E proprio per questo ho trovato tutta la gestione del caso un po’ triste, però è andata così e bisogna guardare avanti.
Adesso sta a Verstappen recuperare quanto buttato via. Arriverà in Ungheria come una furia o con la testa sulle spalle, consapevole dei punti buttati?
Trovo che Verstappen abbia tutte le carte in regola per fare ciò che vuole. È molto forte, però non riesce a starmi simpatico. Ha questa immagine da bambino viziato, il figlio insopportabile del tuo vicino di casa, e per questo da lui mi aspetto una reazione scomposta in Ungheria. Tra l'altro un po’ credo si sia visto già dal dopo Silverstone.
In che senso?
Quel post social in cui si è detto contrario ai festeggiamenti di Hamilton mentre lui si trovava ancora in ospedale l'ho trovato proprio insensato. Credo che tutti sapessero che stava bene quindi perché non festeggiare? Perché sei uscito tu allora gli altri non devono esultare?
Sul podio non c'era Verstappen ma c'era Leclerc. Ci hai sperato nella vittoria?
Io ci ho creduto. Charles è uno che quando ha quelle opportunità lì le sfrutta, e ho sperato nel miracolo. Partiamo dal presupposto che a Leclerc dai una macchina e lui te la porta sempre due o tre posizioni davanti rispetto a quello che è il valore effettivo della monoposto. E quindi nonostante fosse difficile io ho sperato in una Monza bis e di rivedere una vittoria come quella del 2019. Fa male ma sportivamente lo prendo come un segno della ritrovata forza di questa Ferrari e dell'atteggiamento di Leclerc.
Ha l'attitudine da vincente?
Ce l'ha soprattutto nelle sconfitte. Spesso per imparare a vincere bisogna prima imparare a perdere. Leclerc sta preparando la carica e la grinta che gli servirà per dire: “Io c’ero anche quando le cose non andavano bene. Io ci ho creduto”. È stato capitano della squadra da giovanissimo, ha saputo trainare tutti nel momento più difficile, e arriverà per lui il giorno del riscatto. Vederlo disperarsi per un secondo posto fa male ed è bello insieme, ma serve, serve per il futuro. Voglio vederla così.
Ti faccio un nome: Mattia Binotto...
Io su di lui ho sospeso il mio giudizio. Aspetto, come stanno aspettando tutti i ferraristi, di capire se il lavoro fatto in silenzio in questi ultimi due anni porterà al risultato che tutti sperano. Ogni tanto mi viene da pensare "se ci fosse stato Enzo Ferrari certe cose non sarebbero successe" però allo stesso tempo sono convinto che la Ferrari non debba mai dimostrare niente a nessuno.
Vincere per la Ferrari non è una priorità?
Non deve esserlo per un ferrarista. Si tifa Ferrari senza la necessità che vinca, e lo dimostra il fatto che anche quando non vince per decenni interi comunque è sempre circondata dai tifosi più accaniti. E' qualcosa che nessuna scuderia ha, perché le persone si legano a Mercedes, a Red Bull e agli altri team solo nel momento delle vittorie, o per tifo verso un pilota, ma non c'è l'attaccamento alla squadra unico della Ferrari.
Stiamo vivendo un vero e proprio cambio generazione in Formula 1, una "stagione dei rottamatori". Chi ti piace tra i giovani?
Lando Norris, tantissimo. Lo guardi correre ed è un talento unico, poi però è anche un tipo molto rilassato, divertente. Altro che Verstappen, tu lui lo hai mai visto ridere? Sempre arrabbiato, sempre frustrato... invece Norris è tutto l'opposto.
E George Russell?
Anche lui è fortissimo, e capisco che Hamilton non lo voglia in squadra l'anno prossimo. Gli fa comodo tenere il maggiordomo, chi vorrebbe uno così accanto? Parlano tanto di cambiamenti, di divertimento, e poi non agevolano l'entrata di giovani così nei top team. Quello sarebbe un bel cambiamento perché ragazzi come Russell al fianco di Hamilton modificano le dinamiche di tutto il mondiale, ribaltano stagioni intere. Altro che sprint race.
Le sprint race al posto delle qualifiche quindi le bocci in pieno?
O è un telefilm o è uno sport. Ditemi che cosa sto guardando. Se è una serie di Netflix allora le sprint race vanno bene, se è uno sport - uno sport storico come la Formula 1 - allora non hanno senso. Tu non puoi cambiare le regole per convincere la gente a guardarlo, non funziona così. E quello che stanno facendo è tutto completamente sbagliato, vanno nella direzione opposta rispetto a dove dovrebbero andare. Immaginati di dire ad Ayrton Senna che le qualifiche non ci sono più ma che per fare la pole deve vincere una mini gara. Ma siamo fuori di testa? Il giro secco è un'arte, è un'altra cosa. Tu non puoi semplicemente cambiare lo spirito di un sport.
Questo vale anche per le monoposto del 2022?
Il concetto è lo stesso: stanno privando la Formula 1 della sua magia. Io sono cresciuto con uno sport che era fatto di fantasia ingegneristica: non vedevi l'ora di vedere le macchine per sapere che cosa si erano inventati, che stranezze portavano in pista. E adesso no, ci sono regole scritte che indicano ogni grammo, ogni centimetro, ogni materiale.
E i famosi sorpassi, per cui sono state appositamente pensate le nuove monoposto, non sono neanche assicurati...
Sì, Binotto ha detto che da quanto visto in galleria del vento non sono sicuri che l'effetto suolo di cui tanto si parla favorirà le monoposto nei sorpassi. Ma poi è già sbagliato anche solo il concetto di volere più sorpassi così, da fare in rettilineo prendendo la scia con il DRS aperto. Il sorpasso vero è la staccata, è chi tiene giù il piede, mica sta roba.
Si sta seguendo troppo il consenso del pubblico?
Il problema è che la gente a capo della Formula 1 si mette lì a pensare a quello che non va facendo dei brainstorming in delle meeting room da qualche parte nel mondo, tirando fuori proposte per aumentare il divertimento senza la minima idea di che cosa sia lo spirito che ha sempre guidato la Formula 1. Devi restare fedele a te stesso e poi la gente verrà, perché sei credibile, perché hai dei valori e vai dritto per la tua strada, non insegui il consenso del momento. Se perdiamo lo spirito allora tanto vale ricominciare da capo e azzerare le statistiche. Vinci nel 2022? Hai vinto il mondiale numero 1 della "Formula 1 del futuro" o di come la vuoi chiamare. Ma non mischiamo le due cose, per carità.
Dai, chiudiamo con il pronostico: chi lo vince questo mondiale?
Lewis Hamilton.