La seconda metà della stagione sarà fondamentale per Pecco Bagnaia. Il pilota Ducati, spesso velocissimo sia in prova che in gara, probabilmente ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato per una lunga serie di circostanze, come la bandiera gialla in qualifica a Portimaõ (quando era in pole) e la scivolata al Mugello (quando era in testa alla gara). Ecco perché i due GP in Austria, in cui Ducati ha sempre avuto un ruolo centrale, potrebbero sbloccare la situazione. In seguito si correrà a Silverston e a Misano, altra pista che a Bagnaia è sempre piaciuta: lo scorso anno Pecco aveva chiuso al secondo posto in gara 1 ed era scivolato a sette giri dalla fine quando era in testa in gara 2.
Per affilare le armi in vista del ritorno alle corse quindi, Pecco Bagnaia e Luca Marini si sono concessi due giorni sul circuito riminese con la Ducati Panigale V4 S. I tempi, a dirlo è lo stesso Pecco, sono stati spaventosi. Il torinese infatti ha chiuso la prima delle due giornate con un tempo di 1:36.010, ad appena 5 secondi dalla pole position di Mavericks Vinales (1:31.077) del 2020. Un tempo che ha dell’incredibile se pensiamo al mezzo su cui è stato fatto. Lo stesso Bagnaia ha spiegato che le uniche modifiche apportare alla moto erano scarico, freni Moto2 e “molla più dura dietro”. Le ultime sportive Ducati sono fatte per questo, ma per arrivare a cinque secondi da una MotoGP con un mezzo (quasi) di serie serve un talento straordinario. Se c’è qualcuno che può riaprire la lotta per il titolo quindi, forse è proprio lui.