Gigi Dall'Igna, in attesa del Gran Premio d'Italia della MotoGP al Mugello e del quinto round della SBK a Misano, ha un'espressione rilassata e serena. Le sue Ducati, Desmosedici GP. e Panigale V4, viaggiano sia in MotoGP che in SBK. I suoi piloti, Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista, comandano rispettivamente la classifica della top class e il Mondiale delle derivate di serie. Ecco che l'ingegnere veneto - colui che nel 2014 rivoluzionò il metodo di lavoro in Ducati Corse dopo il complicatissimo biennio di Valentino Rossi - si gode i frutti di un'evoluzione tecnica costante, di un lavoro cominciato quasi un decennio fa e che non sembra avere limiti, nonostante Borgo Panigale - da almeno due stagioni - sia il punto di riferimento assoluto delle competizioni motociclistiche.
Gigi, in una diretta con Marco Caregnato e Riccardo Guglielmetti di GPOne, non nasconde l'entusiasmo e porta alla luce qualche interessante retroscena: "In SBK c'è poco da dire, Bautista e tutta la squadra stanno facendo un gran lavoro. Alvato lo conosco da tantissimo tempo. Prima ancora di vincere con lui in SBK abbiamo vinto insieme in 125 nel 2006. Ho sempre pensato che Alvaro avesse un talento incredibile e che avesse vinto troppo poco rispetto al talento che ha. Nel 2018 Alvaro era arrivato in una situazione in MotoGP. in cui avrebbe faticato a trovare una moto per l'anno successivoe e la cosa più sensata mi è sembrata chiedergli di passare in SBK, cosa che gli avevo chiesto anche anni prima, quando lavoravo per un'altra marca. Anche in MotoGP secondo me bisogna essere assolutamente contenti. Abbiamo vinto quattro gare su cinque; abbiamo fatto 1°, 2° e 3° già due volte quest'anno, siamo primi e secondi in classifica piloti con Pecco e Bez e siamo abbondantemente primi nella classifica costruttori. Complessivamente, mi pare che la situazione tecnica sia meravigliosa. Basti pensare che quando partimmo nel 2015 con il nuovo progetto arrivammo ai test di Sepang con una moto non ancora ultimata e al limite della regolarità. Al quarto o al quinto giorno di test, un mese prima del primo GP in Qatar, giravamo con qualche migliaio di giri in meno sul motore perché non eravamo ancora riusciti a fare le prove di durata del propulsore. Mi ricordo ancora i test che Michele Pirro svolse durante quell'inverno. Ricordo bene anche il mio arrivo in Ducati; nel 2014, prima di pensare alla moto, impiegai otto mesi per focalizzarmi solo sulle persone con l'intento di valorizzare ognuno di loro".
Il Direttore Generale di Ducati Corse, successivamente, spazia sul motorsport a 360 gradi. Gigi parla delle difficoltà tecniche della Yamaha, di quel motore quattro cilindri in linea che non si sposa con la sua filosofia. Poi l'ingegnere veneto, riferendosi alle recenti dichiarazioni di Jorge Lorenzo, esprime il suo punto di vista sul futuro di Marc Marquez, che a fine 2024 dovrà decidere se rinnovare con Honda o cambiare - per la prima volta dal 2013 - moto, colori e tuta (magari vestendosi di rosso?). Infine Gigi getta uno sguardo al mondo delle quattro ruote; quella Formula 1 che dal Motomondiale ha pescato l'esperienza di Davide Brivio e che, per analogia, potrebbe fare lo stesso con chi ha rivoluzionato il metodo la storia sportiva di Borgo Panigale: "Onestamente, credo che il quattro cilindri a V sia la configurazione migliore per questa MotoGP, altrimenti avrei fatto qualcosa di diverso quando sono venuto in Ducati. Bisogna dire, però, che il quattro cilindri in linea ha vinto con Quartararo nel 2021, quindi credo sia una soluzione con cui si possa fare bene. Bisogna semplicemente cercare un compromesso diverso, perché ha delle altre caratteristiche. Per quanto riguarda Marc Marquez, non credo che accetterebbe di andare in un team non ufficiale. È una stella e le stelle vogliono essere trattate come tali. Al rientro dopo parecchi mesi di inattività ha fatto una gara bellissima con la Honda, quindi aspetterei prima di dire che Marc e la Honda si separeranno alla fine del 2024. Detto questo, noi siamo contenti dei piloti che abbiamo in questo momento. Invece, parlando di Formula 1, è chiaro che si tratta di un mondo che attrae sempre, anche se penso che lo spettacolo che stiamo dando in MotoGP e SBK sia superiore a quello della Formula 1. Non credo, comunque, che i team di Formula 1 possano essere interessati a me".