Marc e Alex Marquez erano già stati compagni di squadra nel 2020, in Honda Repsol, ma i fratelli di Cervera poterono dividere lo stesso box solamente per un weekend di gara, quello di Jerez, in cui un highside e la conseguente frattura dell'omero cambiarono drasticamente la storia della carriera del 93. Chissà cosa sarebbe stato senza quella caduta - è un qualcosa che la MotoGP, gli appassionati e Marc si saranno sicuramente chiesti più volte. Forse, a domandarselo ripetutamente, durante gli anni in HRC e da Lucio Cecchinello, è stato anche Alex. Perché la presenza del fratello maggiore dall'altra parte del box, nel 2020, non avrebbe di certo lasciato Alex - ai tempi rookie - con la responsabilità di dover trascinare la squadra più blasonata del Motomondiale. Dopo l'infortunio di Marc la Honda intraprese una lenta discesa verso la crisi e Alex, di punto in bianco, si trovò nel momento sbagliato al posto sbagliato. Quattro anni dopo i presupposti sono per certi versi gli stessi: i fratelli Marquez tornano ad essere compagni di squadra, in Gresini, e avranno tra le mani la Ducati che con Pecco Bagnaia ha appena vinto il titolo mondiale. Ad essere cambiati, con l'esperienza e la solidità scaturite da una serie di stagioni complicate, sono Marc e Alex, che al primo evento promozionale congiunto del 2024 hanno parlato approfonditamente delle aspettative reciproche.
A intavolare il discorso, in una serata di Madrid targata Estrella Galicia, è stato Marc Marquez, che si è piacevolmente sorpreso dell'atmosfera trovata nel Team Gresini e che, riferendosi al fratello, ha pronunciato frasi tutt'altro che scontate: "Alex è il primo rivale, ma la differenza rispetto ad un altro compagno di squadra è che qui i panni sporchi si lavano in famiglia (ride). Siamo entrambi qui per la competizione, è nel nostro DNA e, logicamente, se riesco a battere Alex tanto meglio, e se riesce a battermi, se vince, meglio per lui. L'importante è anche cercare di aiutarci a vicenda, come abbiamo sempre fatto in casa. Poi in pista ognuno ha la sua squadra tecnica e i suoi problemi. Non va nemmeno bene parlare troppo perché, a volte, un mio commento può influenzare lui e viceversa. Per prepararsi bene per ai fine settimana di gara essere in un ambiente famigliare conta. In Gresini c'è una gran bella atmosfera. A Valencia abbiamo finito il test e abbiamo fatto la foto di famiglia nei box. È un'atmosfera completamente diversa da quella di un team ufficiale, in cui ognuno fa più le sue cose. Se Alex può vincere gare e lottare per il titolo? Lo ha già fatto, quindi è capace. La grande differenza tra poter aspirare a qualcosa di grande oppure no è essere capace di lottare per le prime posizioni costantemente, in ogni Gran Premio. Alex nelle ultime gare del 2023 era velocissimo, io stesso l'ho sofferto. Nel caso ci trovassimo insieme all'ultimo giro a battagliare per la vittoria? Alla fine Alex è un rivale in più, non c'è niente da fare (Marc ride, ndr)".
Poi è stata la volta di Alex, che dopo un 2023 in cui è stato spesso protagonista (due vittorie nelle Gare Sprint, e altrettanti podi alla domenica), ora si sente pronto per mostrare e mantenere in top class il livello e la competitività dei due titoli mondiali vinti in Moto2: "Ho vissuto un'evoluzione nel 2023, ho gettato le basi e ora è il momento di essere un pilota più solido. Nella mia esperienza personale, gli anni in cui ho avuto un compagno di squadra andavo molto d'accordo sono stati i miei migliori. Come nel 2019, quando avevo Xavi Vierge come compagno di squadra in Moto2, E sono riuscito diventare campione del mondo. Andare d'accordo col tuo team mate aiuta molto la squadra, perché magari con lui riesci a parlare di cose cose che con altri piloti non commenteresti, il che ti fa lavorare nella stessa direzione tecnica. Come sta Marc? In allenamento si presenta benissimo (Alex ride, ndr). In allenamento, è lo stesso Marc di sempre e sono sicuro che quest'anno sarà competitivo. Se avremo un occhio di riguardo nel caso in cui ci torvassimo a battagliare per la vittoria all'ultimo giro? Credo sia chiaro, dopo le nostre battaglie al Mugello nel 2022 o a Portimao nel 2023, quale atteggiamento adotteremo (ride)".