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Il Dottorcosta a Marc Marquez: "E' il momento di dare un significato alle sofferenze"

21 giugno 2021

Il Dottorcosta a Marc Marquez: "E' il momento di dare un significato alle sofferenze"
Un lungo post sui suoi profili social, ricordando Mick Doohan e condividendo la gioia per il ritorno alla vittoria di un pilota che, se avesse ascoltato il vecchio Dottorcosta, forse non avrebbe dovuto attendere tanto. Ma oggi, come lascia intendere proprio quel dolore, non è il giorno delle recriminazioni...

Marc Marquez ha tagliato per primo il traguardo del GP di Germania al Sachsenring e lui, il Dottorcosta, è corso alla tastiera. Non sappiamo se è andata esattamente così, mi ci piace pensarlo. Ci piace l'immagine di quel medico ormai anziano e forse poco celebrato rispetto a tutto quello che ha dato al mondo delle corse e dei piloti, che ha saputo mettere da parte la sofferenza per non essere stato mai neanche interpellato dal fenomeno di Cervera per correre alla tastiera e condividere la gioia di un ragazzo ferito che è tornato a vincere.

Ci sono uomini, e nel motorsport sono tanti, che sanno dimenticare tutto per amore dello stesso motorsport e dei suoi personaggi e il Dottorcosta, oggi, ne è probabilmente l'esempio vivente. Perchè quando Marc marquez finì per la prima volta nella sala operatoria di un ospedale spagnolo lui era stato chiaro: "La scelta di curarlo così rischia di essere pericolosa". E la sua profezia si è in qualche modo avverata, in un calvario che sembrava senza fine e che, invece, è finito con un nuovo inizio. Così, quando le lacrime di Marc Marquez segnavano ancora il viso di un campione che aveva temuto il peggio (smettere di correre è peggio che morire), il Dottorcosta se ne è unscito con un post dei suoi. Con quel linguaggio che richiama sempre all'epica e alle gesta degli antichi eroi:  "Sotto il cielo della Germania - scrive il medico imolese - è avvenuto un miracolo umano. Dopo più di 500 giorni, Marc Marquez ha vinto un Gran Premio. Le ferite, le fratture, le infezioni, le sofferenze non sono state dimenticate, ma sono diventate un dono, una coscienza nuova con cui interpretare le corse. Infatti negli ultimi giri Marc non è calato fisicamente, ma al contrario ha mollato il sano Oliveira, giunto alle sue spalle. Intervistato a fine gara da increduli cronisti, Marquez ha detto tra le lacrime di aver parlato a lungo al Mugello con Mick Doohan dell’incidente del 1992 ad Assen, dove il forte pilota australiano rischiò di perdere la vita oltre a una gamba. E dopo vinse 5 titoli di Campione del mondo. Credo abbia imparato che le ferite possano diventare veramente un dono. E se ci credi, gli Dei ti mandano anche qualche goccia di pioggia. Bentornato Marc. Solo gli eroi portano con vanto le cicatrici delle ferite. Adesso è ora di diventare più forte di prima. Ricorda la storia di Doohan: dare un significato al dolore e alla tristezza è stato il vero miracolo. Io c’ero! Tuo, Dottorcosta".

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