Il gesto di Sebastian Vettel, presentatosi in Ungheria nella cerimonia pre-gara con una maglietta arcobaleno a favore della comunità LGBTQ+, ha fatto e continuerà a far parlare a lungo. Il pilota tedesco, sanzionato con una reprimenda ufficiale per aver indossato la t-shirt nel corso dell'inno ungherese, ha usato parole molto dure per condannare la politica di Viktor Orbán e non si è mai pentito della scelta di portare avanti i propri diritti, anche a costo di incorrere in una squalifica (arrivata poi per questioni puramente sportive).
Un messaggio che ha fatto il giro del mondo ma che, in Ungheria, non è piaciuto a molti esponenti della classe politica. Su tutti sta facendo discutere in queste ore il post Facebook pubblicato dal politico ungherese Tamás Deutsch che ha attaccato Vettel, paragonando il suo messaggio sociale, inserito in un contesto sportivo, a quelli del nazismo: "I tedeschi hanno sempre avuto la grande capacità di sfruttare la simbologia e lo sport per influenzare l’opinione pubblica. Con delicatezza, in modo colto, in modo europeo. Chi conosce, capisce".