Amici (si fa per dire) del globo, soprattutto voi inglesi, è inutile che continuate a rosicare per le nostre vittorie. Quest’anno non ce n’è per nessuno. Lo sport parla italiano. Non sappiamo neanche noi come abbiamo fatto, ma abbiamo vinto praticamente tutto. Nel calcio prima vi abbiamo fatto cantare, forse anche troppo, ve la siete cantata e ricantata per oltre cinquanta minuti. Avete creduto davvero di vincere dopo il gol di Luke Shaw a tre minuti dall’inizio della partita. Poi avete iniziato a piangere, tanto, tantissimo. Siete andati via a testa bassa da casa vostra e noi abbiamo alzato la coppa. E non siamo stati per niente felici di vincere, proprio no. Nel softball femminile siamo diventati campioni d’Europa, nella pallavolo femminile U20 abbiamo vinto il campionato del Mondo. Luna Rossa che trionfa in Prada Cup e vola in America's Cup, Matteo Berrettini che diventa il primo italiano a giocarsi una finale a Wimbledon. Abbiamo dominato ovunque. E poi ci sono le Olimpiadi.
Fino a ieri il nostro medagliere era ricco ma… non mi ci ficco. Insomma, non era così esaltante. Soltanto due ori nella canoa e nel taekwondo, poca roba. Poi però è arrivata la magia. Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi ci regalano i primi posti più importanti degli ultimi vent’anni, forse a pari merito con la vittoria di Stefano Baldini nella maratona ad Atene 2004. Come abbiamo già detto, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo, l’atletica leggera è LA disciplina dei cinque cerchi. I 100 metri sono la prima cosa che viene in mente quando si parla di Olimpiade, il salto in alto invece è lo sport di chi non ha paura. Da una parte si è un treno, dall’altra le mani diventano ali. Gran Bretagna, Francia e Germania non pervenute. Ci vediamo tra quattro anni.
La verità è che forse ci piace partire da outsider, farci prendere in giro. Ci piace vedere voi che ci snobbate di proposito, che avete paura e in qualche maniera avete bisogno di non pensarci. Noi ci nutriamo dei vostri stereotipi. Ci piace sentire le vostre telecronache piene di tristezza nel commentare i nostri successi. Ci piace vedere che tutta la stampa ci esalta per le nostre imprese tranne voi inglesi che volete rigiocare la finale e ci accusate di doping. E vi facciamo stare ancora più male con una coppa, una medaglia e soprattutto quel numero 1 che ci indica quanto noi siamo più bravi degli altri. Quest’anno lo è stato. Pochi discorsi e tanti fatti. In tutto questo e in maniera assolutamente non contestualizzata ci mettiamo anche i Maneskin che hanno vinto l’Eurovision e Khaby Lame, la star dei social italiana che ha fatto impazzire l’intero pianeta. Questo anno ce lo siamo preso noi e ancora non è finito. Non abbiamo rivali. E visto che siamo in tema ci mettiamo anche a cantare “Siamo fuori di testa…ma diversi da voi”. E per fortuna.