La moto lo preoccupa, non perchè non ha fiducia nella Honda e negli ingegneri giapponesi, ma perchè il tempo stringe e le decisioni da prendere per pianificare al meglio il 2022 sono ancora troppe. E' un Marc Marquez che è sembrato un po' contrariato quello che s'è presentato in sala stampa dopo il secondo turno di libere del venerdì, nonostante sia comunque il superfavorito per la vittoria del GP di Teruel.
"Molti dicono che è una moto per Marquez, ma no, non è una moto per Marquez - ha spiegato - ci stiamo lavorando tutti per capire come migliorarla, ma non tutti andiamo nella stessa direzione perchè l'obiettivo è renderla più versatile, con più sicurezza nell'avantreno, più grip, provando direttamente in pista, perchè molto spesso ciò che è perfetto al computer poi non lo è nella realtà o viceversa. Gli altri piloti Honda usano un diverso tipo di telaio, io vado dall'altra parte, quando provano a modo mio a volte gli piace e a volte no, siamo ancora un po' confusi. Ma dalla mia parte del box sta diventando sempre più chiaro cosa voglio, devo solo capire bene da qui a Misano quale direzione prendere per il mio stile di guida”. Uno stile di guida che, inevitabilmente, sembra pesantemente condizionato dal braccio infortunato a Jerez nel 2020 e che rappresenta il pensiero fisso di Marc Marquez.
E' chiaro, infatti, che la migliore condizione fisica è lontana e lo stesso pilota non ha mai nascosto di temere che non sarà più come prima e che, quindi, dovrà lavorare per adattarsi ad esigenze ormai diverse. Che quel braccio è un pensiero fisso che non lo fa stare affatto tranquillo è stato evidente anche oggi, proprio nell'istante immediatamente successivo alla caduta, quando Marc Marquez, subito dopo l'impatto con l'asfalto, ha voluto proteggere il braccio destro, sollevando la parte destra del busto e il braccio stesso con un movimento che è sembrato quasi innaturale. Una caduta senza conseguenze, seguita da un gesto di stizza che dimostra che la fame e la voglia di vittoria sono ancora quelle di un tempo, ma che lo stesso pilota non è riuscito a spiegarsi: “Sono arrabbiato - ha detto - pensavo di avere la situazione sotto controllo, invece in scia a mio fratello, che non ha colpe, sono finito sullo sporco e poi sono caduto. Sapevo di essere fuori dalla linea ideale, non ho forzato: nella mia carriera avrò fatto 100 volte quella manovra e non sono mai scivolato. Così ho rovinato il programma prefissato”.
La scena purtroppo si ripetuta anche stamattina durante le libere con l'otto volte campione del mondo che è di nuovo finito a terra nel finale fortunatamente però senza conseguenze.