Un gesto che produce solo danni alla causa ambientale, con gli autori definiti “imbecilli” in diretta televisiva. Nicola Roggero è uno dei più apprezzati telecronisti di Sky Sport. Esperto di calcio, tennis, atletica, ha commentato in tempo reale l’invasione di pista di un gruppo di attivisti per il clima a Stoccolma che si sono piazzati in ginocchio a pochi metri dal traguardo srotolando uno striscione durante i 400 metri ostacoli alla Diamond League, il circuito di meeting internazionali organizzati dalla World Athletics.
Ha definito senza mezzi termini “imbecilli” i tre attivisti che hanno condizionato la fase finale della gara, rallentando la corsa degli atleti sul rettilineo finale dei 400 ostacoli. Si è pentito di quanto detto?
Non mi sono pentito per nulla. Sono un amante della democrazia, sono il primo a sottolineare che la differenza tra democrazia e un regime autoritario stia nella possibilità di esprimere un dissenso, ma in questo caso è stata limitata la libertà degli altri, ovvero il diritto altrui a lavorare. Si pensi all’italiano Sibilio, che è stato costretto a rallentare a pochi metri dalla fine: stava stampando il miglior tempo stagionale, c’era in ballo la qualificazione ai Mondiali di Budapest, ha perso anche una bella quantità di denaro, perché era secondo e poi si è trovato quarto, dovendo rallentare per quei tre con lo striscione in bella mostra. La cosa più grave di quel gesto però è stato il rischio di incidere sull'incolumità fisica degli atleti, che nei pressi del traguardo raggiungono i 30 kmh orari e che avrebbero potuto farsi male seriamente anche soltanto per schivare uno dei tre attivisti, giocandosi così i Mondiali, a poche settimane dal via.
Forse gli attivisti hanno messo in conto che per ottenere risultati devono farsi odiare. Una protesta deve far rumore per sortire qualche effetto.
In realtà è stato un clamoroso autogol portato alla causa ambientalista, che meriterebbe ben altri palcoscenici. Si è leso il diritto degli altri ed è stato portato un cattivo servizio alla causa che si voleva difendere. Un eventuale referendum sulla loro iniziativa porterebbe a un plebiscito al contrario. Per intenderci, la questione del rispetto dell’ambiente la sento fortemente mia: ho svolto attività di servizio civile nel Wwf, so di cosa si parla. Piuttosto, temo l’effetto emulazione: temo molto per il Tour de France che è tuttora in corso, con tappe da 250 km all'aperto, ci saranno rischi enormi e una fetta delle responsabilità andrà a questi personaggi cui interessa davvero poco della causa ambientale. Sono lì per appoggiare qualunque causa per fare bravate, sennò avrebbero pensato che proprio l’atletica rappresenta lo sport più green che esista. Sono anche furbi, questi tipi, sanno che rischiano di pagare con poco un gesto così stupido: invece che a Stoccolma, perché non hanno protestato negli stadi di calcio del Qatar, con 23 gradi sugli spalti e 40 gradi all’esterno? Lì avrebbero rischiato sanzioni assai pesanti.
Non crede che vada anche chiarito come abbiano fatto a eludere il servizio d’ordine che si immagina di alto livello a un evento della Diamond League?
È un altro aspetto da chiarire, per accedere alla pista serve l’accredito, invece hanno avuto il tempo non solo di presentarsi sulla pista, ma anche di prepararsi e srotolare lo striscione, prima dell’arrivo degli atleti. Servono risposte chiare, mentre per loro vorrei una punizione che sia di monito a tutti, tipo un tot di ore impiegate nei lavori socialmente utili, per ripulire le strade delle città, oppure nell’assistenza agli anziani.