Joan Mir è stato premiato dalla rivista spagnola AS con uno “SportAward 2020” per aver vinto il titolo in MotoGP, così ha colto l’occasione per raccontare un po’ di sé. Joan viene da una famiglia normale e ha spiegato più volte che per lui arrivare in alto non è stato affatto facile: i sacrifici di tutti per farlo correre lo hanno fatto diventare un ragazzo attento a ciò che lo circonda e, soprattutto, consapevole di essere un privilegiato.
“Se dovessi montarmi la testa mi rimetterebbero subito a posto - esordisce Joan durante la consegna del premio - se non dai il cento per cento in pista e non lavori con umiltà finisci per fidarti solo di tè stesso e non hai più la motivazione per dare il gas e andare forte. Essere arroganti non aiuta per nulla nello sport, ed anche se è bello essere accomunati a sportivi di alto calibro io cerco di rimanere coi piedi per terra”.
Poi parla dei suoi idoli, Rafa Nadal e Pau Gasol, perchè entrambi “hanno tanta umiltà e questa cosa arriva anche alle persone che li circondano. Cerco di seguire gli atleti di alto livello, perché sono persone che hanno più esperienza di me e voglio imparare da loro”.
Poi Joan ammette che difficilmente in futuro dovrà trovarsi un vero lavoro: “dovrei essere molto stupido perché accada. Mi piacerebbe vivere vicino al mare, avere una barca e godermi la vita. Mi piace molto il motocross, e quindi potrei anche pensare di correre una Dakar in futuro. Ma l’obiettivo è vincere altri titoli, non sono ancora soddisfatto”. Poi si dice pronto a ripetersi: “Potrei anche vincere un secondo o un terzo titolo in MotoGP, perché vincere è come la fame. Il prossimo mondiale lo vorrei vincere, se possibile, con Marquez in pista e ancora con la Suzuki, che sarebbe la cosa più bella”.
Quando gli chiedono se battere Marc sia possibile, Joan risponde senza pensarci un attimo: “certo che si, e poi se dovessimo togliere il titolo a tutti quelli che ne hanno vinto uno mentre altri piloti erano infortunati… e non parlo di moto ma di motori in generale. Pensa a Schwantz, che il titolo l’ha vinto quando Rainey era infortunato. Nessuno ha mai avuto nulla da ridire”.
L'impressione è che Joan stia preparando la sua offensiva verso l'8 volte iridato (anche) sul piano mentale, proprio come avrebbe fatto a suo tempo Valentino Rossi: “Marquez mi ha ringraziato solo attraverso i social - ha svelato lo spagnolo - mentre Valentino si è congratulato con me personalmente e devo dire che è stato bello. Mi ha detto che me lo meritavo e che ho fatto un ottimo lavoro. So che non cambia nulla e che i sogni si realizzano con tanta fatica e sacrificio, ma la verità è che ci vuole umiltà. Se non hai umiltà non lavorerai mai più degli altri, perché dentro di te pensi di essere migliore di loro. L’umiltà è molto importante per lo sport”. Se queste sono le premesse, la stagione 2021 della MotoGP avrà certamente la sua storia da raccontare.
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