Il Tenente Colombo di Peter Falk è un personaggio riuscitissimo. Sempre sbadato, pressapochista e apparentemente fuori luogo. Gli altri non sanno che è una maschera, che mentre finge di essere inadatto risolve i suoi casi stando attentissimo ai dettagli. Il Tenente Colombo è un telefilm anni Sessanta, ma se fosse un pilota della MotoGP sarebbe senz’altro Johann Zarco. Uno che è diventato pilota da adulto, ma che con la Yamaha Tech3 riusciva a battere i piloti ufficiali per poi metterli in difficoltà con dichiarazioni studiate e appartentemente innoque.
Valentino Rossi ha detto di lui che “non è cattivo, è solo che non è capace”, ma il francese è tutt’altro che inadatto. Parla bene l’italiano, guida la Multistrada quotidianamente, sa come farsi voler bene a Borgo Panigale. E, dopo una stagione sopra le aspettative, è arrivato in Ducati Pramac. Per vincere il titolo, perché senza Marc Marquez tutto è possibile. Lui lo sa ma non lo dice, punta il dito su altri. Ma la verità è che il francese, con una moto competitiva ed una squadra che lo supporta, può essere una delle sorprese della MotoGP 2021. In questi giorni Johann si sta allenando al Red Bull Camp in Austria, dov’è presente anche Danilo Petrucci, segno che anche la difficile esperienza in KTM ha dato i suoi frutti. Nico Cereghini e Giovanni Zamagni l’hanno intervistato per moto.it. Ecco i passaggi più interessanti.
“Il livello è stato molto alto senza Marc -Spiega Zarco parlando delle troppe cadute nel 2020 - Tutti hanno pensato molto a vincere e a volte entrare nei 10 era complicato. Questo mi ha forzato a spingere veramente tanto, a volte troppo, e a fare degli errori. Nel 2020 volevo trovare il ritmo, capire se sono ancora competitivo, e questo sono riuscito a farlo. Ora devo ritrovare la costanza. Ma dopo tutto quello che ho passato nel 2019, il 2020 mi è servito per ritrovare fiducia”.
Un 2019 che, per come sono andate le cose, è stato simile all’addio (o all'arrivederci) di Andrea Dovizioso alle corse, con l’unica differenza che Johann ha messo tutto se stesso per rimanere in MotoGP: “Dopo l’esperienza con KTM ero pronto a smettere, anche se fa male. Ho pensato anche a tornare in Moto2, ma con il supporto della Ducati -che ringrazio ancora- ho fatto la scelta giusta e non ho dovuto abbandonare il mio sogno. Sono contento di dove sono adesso, nel 2019 avevo l’idea di essere pagato per non fare nulla e non potevo sopportarlo. Ho avuto il dubbio di non essere più in grado di guidare la moto - racconta Johann - Non puoi pensare di saper già tutto, certo, e uno sportivo (non solo un pilota) deve crescere sempre, ma mi faceva troppo male pensare di aver sprecato 10 anni di esperienza. E prima di perdere tutto ho cercato di ritornare quello di sempre. L’opportunità della Honda è stata importante, perché ho capito che alcune cose sapevo farle. Anche se l’obiettivo in quelle tre gare (quando sostituì Nakagami a causa di un infortunio, ndr.) era quello di rimanere lì, visto che non si sapeva cosa avrebbe fatto Jorge Lorenzo”.
Poi gli viene chiesto come mai la Yamaha si trova spesso con i piloti del Team Satellite davanti agli ufficiali, tradizione iniziata proprio dal francese ai tempi della Tech3 di Hervé Poncharal: “Non saprei come rispondere. Le moto sono molto bilanciate, e come dice Vale sono molto amichevoli con i piloti. Così ti sembra che solo avere la mente libera faccia la differenza nella guida. Forse nel Team Ufficiale, dove bisogna sviluppare di più, i giapponesi portano troppe piccole novità per non perdere quello che hanno costruito, creando tanti problemi ai piloti. Posso solo dire questo, ma è soltanto la mia opinione”.
Le aspettative per il 2021 invece sono alte, anche se Zarco non si è voluto inserire tra i favoriti per la corsa al titolo. Parlando dell’inizio del 2021, ha detto che Fabio Quartararo sarà da subito veloce, in quanto la Yamaha si è sempre rivelata un’ottima moto in Qatar, ed è stato Giovanni Zamagni a dovergli ricordare che la “sua” Ducati parte comunque come la favorita a Losail. Per questo scriviamo che Zarco ricorda Colombo: “Il 2021 sarà simile al 2020, la chiave sarà la costanza e credo che Quartararo andrà fortissimo. - le parole del francese - Penso che saremo ancora una volta tutti attaccati, e anche Miguel ha finito alla grande l’ultima stagione. Quindi credo che prima di tutti ci saranno Mir, che è campione in carica, Quartararo e Oliveira. Adesso ci siamo tolti il complesso di Marquez. Anche se di Marquez ce n'è un altro (Alex, ndr.), ora tutti stanno spingendo”.
Stesso discorso quando Nico Cereghini chede chi sarà il miglior rookie dell’anno. Johann ne avrà uno dall’altro lato del box (Jorge Martin), che non ha esitato ad indicare come il favorito: “Sono tre piloti di alto livello, hanno fatto una gran stagione in Moto2. Martin fose sarà il più veloce ad adattarsi, ma anche vedere come Bastianini ha vinto il mondiale è stato incredibile. Il Team Sky e Marc VDS sono a un altro livello in termini di investimento, Italtrans ha vinto anche grazie a tanta passione”.
Tra le varie domande da parte dei lettori, c'è poi chi ricorda che Zarco è un motociclista anche nella vita, cosa che lui conferma: “Odio essere nel traffico con la macchina… quindi prendo la moto! Ho fatto anche un viaggio con la Multistrada, e vedo che quando vado con altre persone ho ancora molto fuoco dentro di me e faccio fatica ad andare piano! Non che io sia pericoloso, prendo tanto margine e vado tranquillo… anche se il mio tranquillo è ancora troppo veloce per le persone normali! Quindi per le lunghe uscite meglio andare da solo…se sono in compagnia rischio di diventare nervoso!”
Infine, non manca una battuta sulla coppia più raccontata e attesa del 2021, quella formata da Franco Morbidelli e Valentino Rossi nel Team Petronas di Razlan Razali: “Credo che Morbidelli sarà più veloce di Vale, è in un altro momento della sua vita. Per me Vale è il sogno che continua, lui è sempre un idolo per me. Vista la fatica che Valentino ha fatto l’anno scorso però, penso che Franco penserà più a vincere e Valentino avrà la possibilità di correre per un anno assieme a suo fratello in pista”.