Il Giappone con la MotoGP non ha avuto lo stesso, dolcissimo sapore, che invece aveva avuto poche settimane prima con una “più normale” Honda CBR. Johann Zarco, sia inteso, non ha mai pensato che a Motegi avrebbe potuto rivivere la gioia immensa che aveva vissuto a Suzuka, sul gradino più alto del podio della 8 Ore, ma il francese non poteva neanche immaginare che il suo weekend sarebbe cominciato così male. A bruciare non è il piazzamento, ma quello che è successo nella Sprint del sabato, quando Zarco ha travolto il suo compagno di squadra, Takaaki Nakagami, che tra l’altro era al suo ultimo GP da pilota titolare in casa sua, dopo aver annunciato l’addio alle corse. “Sono mortificato – ha detto Zarco in sala stampa – ho chiesto scusa nel box e chiedo scusa anche adesso a Taka”.
Il giorno successivo, nella gara lunga, le cose sono andate decisamente meglio, con Zarco che ha potuto confermarsi (come gli capita quasi sempre) migliore dei piloti Honda, ma anche con un gran brivido all’ultima curva del GP del Giappone. “Ho trovato Fabio Quartararo praticamente fermo – ha raccontato – c’è mancato niente che lo travolgessi. Superare un pilota e arrivargli davanti fa sempre piacere, ma mi dispiace che nel caso di Fabio sia successo perché la sua moto ha avuto un problema”. Il problema, come è noto, è che la benzina sulla M1 dell’altro francese della MotoGP era finita. Una posizione guadagnata e un’altra domenica, per Zarco, passata a fare i conti con una moto che è lontanissima dalle Ducati, ma che a suo dire sta cominciando a migliorare davvero.
A proposito di Ducati, che poi è il grande amore di Zarco e è il marchio che ne ha rilanciato la carriera, il francese è tornato a parlare degli anni passati nel box di Pramac e del metodo di lavoro di Borgo Panigale. Buttando là una battuta che però la dice veramente lunga su cosa è riuscita a fare in questi anni Ducati e su quanto il solo pronunciarne il nome diventa motivo di “spavento” per tutti. Anche quando la MotoGP non c’entra niente.
“Se fosse possibile – ha infatti detto Zarco parlando della sua esperienza vittoriosa alla 8 Ore di Suzuka – mi piacerebbe esserci ancora. Anzi, approfitto per far sapere a Honda che io ci sono. Chiaramente dovremo vedere il calendario e come si incastrerà il tutto. Con la bella avventura di quest’anno, sarebbe bello replicare l’anno prossimo. Ho sentito dire che anche Pecco Bagnaia ha detto che gli piacerebbe fare una 8 Ore e ho già spiegato a Honda che dobbiamo fare dei progressi anche nell’Endurance, prima che Dall’Igna arrivi in questa categoria. Altrimenti non vinceremo più!” Una affermazione che dice tantissimo sul dominio Ducati in tutto ciò che riguarda le corse, ma che dice altrettanto anche sulla situazione in casa Honda. E' innegabile, infatti, che in tempi non troppo lontani un pilota dell'Ala Dorata mai avrebbe potuto permettersi anche solo di scherzare in questi termini sulla superiorità schiacciante di un marchio concorrente.