Dal momento in cui è stato presentato agli occhi di tutti il progetto della F1 Academy è stato visto come una grande scommessa. Poteva diventare la chiave per il successo delle donne nel mondo del motorsport, come essere l’ennesimo tentativo inutile che non porta effettivamente a niente di rilevante. Si sta concludendo adesso la seconda stagione del campionato, che è stato affidato a Susie Wolff, ex pilota e team manager, esperta del mondo dei motori, e iniziano a delinearsi i primi risultati concreti di quanto lavoro ha svolto la F1 Academy per le donne nel motorsport. Mancano ancora due gare prima che la seconda stagione della serie sia conclusa, quella in Qatar e quella di Abu Dhabi, con le quindici ragazze che condivideranno il tracciato con la Formula 1 come di consueto, e la leader di campionato Abbi Pulling ha già grandi progetti in testa, soprattutto guardando al percorso di Marta Garcia, la spagnola che ha vinto la prima stagione.
Infatti, la campionessa dello scorso anno nel 2024 è stata impegnata nella Formula Regional European Championship by Alpine, con un programma finanziato interamente da F1 Academy, Prema, Pirelli e Tatuus per premiarla del suo lavoro svolto nel campionato, ma non ha avuto una stagione semplice. Infatti, per la spagnola trovare l’equilibrio con la nuova vettura non è stato semplice e, nonostante l’impegno e il duro lavoro, non è ancora riuscita a conquistare la zona punti della serie. Un risultato che un po’ demoralizza chi credeva che i vari prodotti della F1 Academy riuscissero ad arrivare subito ai piani alti del mondo delle monoposto, immaginando già un volto femminile almeno in Formula 2.
Abbi Pulling è invece la stella di questa stagione, che l’ha vista dominatrice e sempre competitiva su ogni tracciato finora visitato dalla serie. Con quasi cento punti di vantaggio su Doriane Pin e Maya Weug, la giovane britannica si sta preparando per l’ultimo sprint della stagione ma già con gli occhi puntati sul futuro. “Mi piacerebbe poter correre in Formula 3 l’anno prossimo ed essere competitiva lì come lo sono qui” ha detto la Pulling, classe 2003 parte dell’Alpine Academy, che nei suoi anni nel mondo del motorsport ha sempre dimostrato estrema determinazione nel raggiungere i suoi obiettivi. Infatti, nonostante qualche problema di budget è sempre riuscita a trovare il modo di correre, diventando anche la prima donna a vincere una gara di Formula 4 britannica, dove dall’inizio della stagione 2024 ha dimostrato di essere tanto veloce quanto il resto della griglia.
Se da un lato c’è quindi voglia e preparazione per fare il grande passo verso il mondo della Formula 1, dall’altro c’è anche chi pensa che sia ancora troppo presto per vedere anche solo in Formula 3 una delle ragazze che hanno corso in F1 Academy. Chi si è espresso proprio su questo argomento è Bruno Michel, il CEO delle feeder series principali che seguono la Formula 1, ovvero Formula 2 e Formula 3, che ha rivelato di non aspettarsi nessuna ragazza nel 2025 dal campionato tutto al femminile in uno dei suoi campionati. “Parlandone anche con Susie Wolff, non crediamo sia arrivato ancora il momento. Sembra ancora troppo presto, perché vogliamo che la ragazza in questione sia pronta al 100% per costruire poi una stagione positiva” ha detto Michel, che si aspetta ancora due anni di attesa.
Ciò che però viene spontaneo chiedersi allora è quale sia la famosa preparazione che la F1 Academy sta dando alle quindici iscritte al campionato; se nessuna effettivamente riesce ad andare avanti nel percorso delle categorie propedeutiche alla Formula 1, qual è veramente l’obiettivo della serie femminile? Ciò che sicuramente può aiutare anche le donne nel fare un passo in avanti almeno in Formula 3 sarà la nuova vettura, che è stata sviluppata anche da Tatiana Calderon per far si che fosse adatta ad ogni tipo di pilota, quindi sia per maschi che per femmine come per piloti con una statura minuta e per chi invece è più alto rispetto alla media. L’utilizzo di una posizione più confortevole potrebbe sicuramente aiutare anche le ragazze nelle proprie prestazioni, ma dalle parole di Michel sembra proprio che non ci sarà nemmeno l’opportunità almeno per un altro po’.