Kalle Rovanpera è solo un ragazzo di 24 anni appena compiuti, eppure alle sue spalle ha già due titoli mondiali nel WRC, il primo che peraltro lo ha annoverato come il più giovane vincitore di sempre del campionato e delle scelte che solo chi è consapevole delle proprie esigenze, con grande coraggio, riesce a prendere. Quando all’inizio dell’anno, insieme al team Toyota Gazoo Racing, ha annunciato che avrebbe affrontato la stagione 2024 come un pilota part-time, lo stupore è ciò che più ha caratterizzato le reazioni di appassionati e addetti ai lavori. Una decisione arrivata proprio quando Kalle era sulla cresta dell’onda, un fenomeno conclamato che sin dal suo esordio nel WRC ha incantato chiunque per le strade sterrate, innevate, scivolose di tutto il mondo e che insieme alla sua Toyota è stato capace di riscrivere la storia dei rally.
Rally che lo hanno risucchiato sin da bambino quando, insieme a papà Harri, all’età di otto anni si è messo al volante proprio di una vettura da rally, sulla neve finlandese che da sempre lo ha esaltato. A guardare quel bambino, non si può che rimanere increduli. Poi, un’ascesa nell’olimpo velocissima sino a quando, voglioso di scoprire le altre sfaccettature del motorsport, ha deciso, per la prima volta nella sua vita, di rallentare e godersi tutto come mai finora era riuscito a fare.
Kalle, com'è nata la decisione di gareggiare nella Carrera Cup Benelux all’inizio di quest’anno, affiancando così gare in GT all’impegno nel WRC?
"Era l’idea per quest’anno dal momento che, correndo part-time nel WRC, ho molto più tempo a disposizione. Sapevo di voler fare qualche gara in pista e poi gli organizzatori del campionato, conoscendo uno dei miei amici che lavora per il mio team, il RedAnt Racing, mi hanno proposto questa nuova sfida. Dopodiché, c’è solo stato bisogno di organizzare bene il tutto".
Qual è stato il tuo approccio a questa nuova tipologia di gare per te?
È stato molto “serio” come approccio. Ho provato a fare del mio meglio, cercando di imparare in ogni uscita il più possibile. Imparare il più possibile è proprio il motivo per cui sono qui. Ho cercato di godermi queste gare, di divertirmi ma ovviamente ogni volta che si scende in pista, l’obiettivo resta sempre quello di migliorare.
E invece questo weekend a Monza, quali sono le difficoltà più grandi che credi di dover affrontare?
"Credo che la difficoltà maggiore per me, essendo un esordiente, sarà correre senza avere alle spalle abbastanza sessioni di prova. Abbiamo avuto solo un’ora di prove libere venerdì, dove peraltro abbiamo riscontrato un piccolo problema con la macchina e certamente non è stato l’inizio che speravamo. Proverò ad adattarmi alla Porsche e al tracciato il più rapidamente possibile. È la mia prima volta a Monza con queste macchine, devo solo cercare di fare il miglior lavoro possibile, massimizzando il nostro potenziale".
E invece in generale, quali credi siano stati i tuoi punti di forza e debolezza in questo nuovo percorso intrapreso?
"Da un lato posso affermare di essermi adattato quasi sempre rapidamente e molto bene a questa nuova tipologia di gare; dall’altro la mancanza di esperienza a volte si fa sentire, come nel caso di questo weekend dove le prove sono state bagnate ma qualifiche e gare si svolgeranno con delle condizioni meteo praticamente all’opposto. Per la gara, comunque, sarà fondamentale trovare subito un buon setup".
Prima abbiamo menzionato il WRC. La scorsa settimana hai gareggiato lì e hai vinto, ma quanto è stato importante per te quest’anno correre da pilota part-time dopo aver vinto per due anni di fila il titolo?
"È stata una decisione molto importante. Quest’anno, grazie a questo piano part-time ho avuto tanto tempo per divertirmi, oltre che per provare molte cose nuove, che è stato il motivo maggiore per cui si è arrivati a questa decisione".
Il prossimo anno però tornerai nel mondiale a tempo pieno…
"Sì, l’anno prossimo tornerò in pianta stabile nel mondiale rally, però terrò comunque un occhio puntato a questo lato del motorsport".
Il tuo compagno di squadra in Toyota WRC, Sebastian Ogier, ha avuto l’occasione di provare il prototipo che Toyota schiera nel mondiale endurance. Ti piacerebbe, un giorno, avere la stessa possibilità?
"Sì, in realtà questo è un po' il nostro piano. Mi piacerebbe molto provarla e capire se quella tipologia di vetture lì mi piace. È molto bello che Toyota abbia così tante opzioni nel mondo del motorsport e io sono molto curioso di provare un po' delle loro vetture e capire cosa, oltre al mondiale rally, il futuro ha in serbo per me...".
Infine, su Kalle si è espresso anche Giacomo Ghinzani, suo team principal nel corso di questa nuova avventura italiana: “Kalle è un ragazzo speciale ed ha un gran talento, oltre ad essere molto educato. Non era mai stato a Monza e oggi, nonostante le condizioni difficili in cui ieri si sono disputate le prove libere, ha saputo già mettere in luce alcuni punti di forza del proprio stile di guida. È molto attento e preciso, ogni qual volta che può si ferma ad analizzare la telemetria degli altri nostri piloti molto più esperti di lui, ma soprattutto, riesce ad imparare costantemente grazie al suo approccio meticoloso. Sono sicuro che, pur ritornando a correre nei rally il prossimo anno, lo rivedremo spesso in pista!”.