“Per cinquecento volte mi è stato chiesto chi vincerà tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia e per cinquecento volte ho dato la stessa risposta”. Il nome non lo fa, ma Gino Borsoi, team manager di Pramac, ci scherza con Mela Chercoles, di As.com, nella sala stampa di Motegi, lasciando intendere, chiaramente, che non ha dubbi su Jorge Martin. Non una affermazione di circostanza per infondere fiducia nel suo pilota, ma una certezza granitica che trova forza anche nella promessa di Ducati. A Borgo Panigale, come hanno ripetuto sia Gigi Dall’Igna che Claudio Domenicali, non ci saranno strategie per aiutare il pilota ufficiale. E, se sarà davvero così, per Borsoi non c’è neanche da stare a farsi domande. Crede in Martin, non solo per i dieci punti di vantaggio, ma perché lo vede molto maturato rispetto al 2023 e soprattutto meno predisposto all’errore.
“Jorge ha dimostrato di avere una forza mentale incredibile – ha spiegato – A Motegi per me è stata come una vittoria: ha dimostrato di saper recuperare da un fine settimana che sembrava molto complicato. Jorge sta diventando sempre più forte nella testa e questo risultato e il modo in cui ha imparato a gestire la gara lo aiuteranno sicuramente da qui alla fine dell'anno. Questo è stato il miglior secondo posto dell'intero anno: direi addirittura che è stata una delle migliori gare da quando sono con lui”. Una gran gara, che però non è bastata, perché c’è stato chi è riuscito a fare meglio e quel qualcuno è proprio il rivale di Martin, Pecco Bagnaia.
Tra i due succede sempre così, ormai da tutta una stagione, e è chiaro che per chi è nel box significa lavorare con la tensione a mille, oltre che con soddisfazione grande. Vale per il box Ducati tutto rosso e vale, chiaramente, ancora di più per quello che ha i colori di Prima Pramac nell’ultima stagione prima dell’avventura con Yamaha. "Sarà qualcosa di incredibilmente entusiasmante per tutti e per noi che siamo ai box c’è moltissima tensione – ha concluso Borsoi - ma questo è il Mondiale e un Mondiale così piace agli appassionati". Magari piacerà un po’ meno, piuttosto, ai tifosi del pilota che non diventerà campione del mondo, ma anche questo fa parte delle corse.
L’impressione, piuttosto, è che sia in Ducati, sia in Pramac, il timore riguardi gli eventuali errori, visto che in entrambi i box c’è l’assoluta certezza, supportata dai numeri, che sia Pecco Bagnaia che Jorge Martin meriterebbero il titolo. Competono, si migliorano, ma, inevitabilmente, tendono anche a indursi all’errore e su una cosa sembrano essere tutti d’accordo: perderà chi commetterà l’errore più grosso nelle quattro gare che mancano. Con Marc Marquez che, da spettatore ravvicinatissimo e con l’esperienza di uno che di mondiali ne ha vinti otto, ha già sentenziato: “sbaglieranno ancora perché il loro livello è così alto da rendere sottilissimo il limite”