“Sapete che amo la Rossa e voglio vincere il Mondiale con questo team”. È iniziato con queste parole il fine settimana di Charles Leclerc a Montreal, anche se sarebbero bastati i suoi occhi e la sua espressione a commentare i rumours, sempre più ingombranti, sul divorzio tra lui e la Scuderia al termine del prossimo anno qualora la vettura 2026 dovesse deludere nuovamente le aspettative. L’ennesima dichiarazione di un amore che sembra non finire mai, forte e capace di andare oltre qualsiasi delusione o fallimento, perché se in sette anni Charles ha conquistato solo otto vittorie è soprattutto a causa di una squadra che, di fatto, non lo ha mai messo nelle condizioni di lottare alla pari con i suoi avversari, se non per qualche gara. Ha realizzato magie, fatto emozionare un pubblico di tifosi che lo ha amato sin dal suo esordio con la Scuderia, dimostrando una fedeltà a tratti difficile da spiegare.

“Qualunque cosa accada, il mio desiderio è vincere qui, in rosso” ha poi commentato a Sky Sport. “Voglio riportare la Ferrari in cima e darò tutto me stesso perché questo accada con me al volante”. Arrivati a in Canada però, non si è parlato solo di un suo addio al termine del 2026, perché a finire sotto l’occhio attento dei piani alti del Cavallino sarebbe anche Frederic Vasseur, arrivato nel 2023 e chiamato a risollevare le sorti una squadra che stava affrontando l’ennesimo momento di difficoltà: “Ci sono voci che preferiamo non ascoltare. Il nostro dovere è restare concentrati su ciò che può davvero fare la differenza: la pista. Solo con i risultati possiamo spegnere queste indiscrezioni nel breve periodo. Non ho nulla da aggiungere: credo in questa squadra, e Fred ha sempre creduto in me, così come io ho fiducia in lui. Ha tutte le qualità per riportare la Ferrari al vertice e spero di poterlo fare insieme a lui”. Va dritto al punto e difende la “sua” squadra, di cui negli anni è diventato simbolo di passione oltre che di estrema dedizione.

Ma non è il solo a farlo, perché altrettanto dritto e senza giri di parole è stato Lewis Hamilton, che in conferenza stampa non ha esitato a supportare Frederic Vasseur, figura a cui è legato sin dai tempi della Formula 3: “Frederic messo in discussione da alcuni giornali? Mi è stato comunicato appena sono arrivato qui, non avevo letto questi articoli, ma non è bello sapere che sono uscite queste storie. Innanzitutto io adoro lavorare con Fred e lui è il motivo principale per cui sono in Ferrari, per cui ho preso la decisione di venire qui, e gli sono grato di questo. Siamo in questa avventura insieme. So che al momento le cose non sono perfette, però io sono qui a lavorare con il team ma anche con lui. Io voglio che Fred sia qui e credo che sia la persona che possa portarci al vertice. Tutto qui”. E se nei giorni precedenti si è parlato di una crisi interna alla Scuderia, anche su questo Sir Lewis è chiaro: “Secondo me queste storie sono insensate e prive di fondamento. Gran parte delle persone non sa quello che sta succedendo dietro le quinte. Non è che è tutto semplice, non è che tutto fili alla perfezione. Abbiamo dovuto apportare tanti cambiamenti, c’è tanto lavoro da fare e sicuramente c’è tanta pressione, però non c’è nessuna discussione in atto al momento sulla posizione di Fred, per quanto ne so”.
E infine, a The Race l’inglese ha parlato anche del suo impegno con la Ferrari, per una storia che nonostante le difficoltà è solo all’inizio e con dei grandi obiettivi ancora da raggiungere: “Sarò qui per molto e non ci sono dubbi su dove sia la mia testa. Spero non ci siano altre domande o dubbi in merito. Sono qui per vincere in rosso”.

Una crisi rispedita al mittente, con forza. Senza dubbio però il clima che si respira a Maranello non è dei migliori, perché dopo i proclami di inizio stagione le prime nove gare del Mondiale hanno consegnato uno scenario tremendamente diverso. Tanti momenti difficili, oltre a qualche attimo di tensione: vincere avrebbe tolto pressione, la stessa che adesso è alle stelle e alimenta i rumours. Perché si sa, quando non arrivano i risultati tutto diventa più complicato, specie se ti chiami Ferrari e non vinci da ormai diciotto anni.
